L'uomo nudo, ma con la mascherina, sul filobus

Antonio Gurrado

Un cittadino ligio alla legge ma disorientato dal susseguirsi di variazioni normative o un genio delle performing arts?

A Milano l’uomo del weekend è stato quel signore che viaggiava reiteratamente sulla 90 indossando la mascherina d’ordinanza ma tenendo il pene fuori dai calzoni. Il suo gesto estremo può essere interpretato variamente. Secondo alcuni si tratta soltanto di un cittadino ligio alla legge ma disorientato dal susseguirsi di variazioni normative: in sua difesa militerebbe il fatto che l’ordinanza regionale, così specifica nell’imporre di coprire naso e bocca con mascherina o altro indumento, non si addentri nella necessità di coprire con mascherina o altro indumento le restanti parti del corpo. Secondo altri si tratta invece di un genio delle performing arts: una sorta di Marino Abramović che, con la copertura del viso e simultanea ostensione delle pudende, intende svelarci che ormai la società percepisce come più minaccioso un organo che starnutisce o tossisce rispetto a un organo che eiacula. Ma no, naturalmente è solo un maniaco sessuale e infatti, dopo un paio di tentativi, le forze dell’ordine lo hanno fermato: pare che la pulsione a esibire i genitali sui mezzi di trasporto pubblico non sia motivo sufficiente per l’autocertificazione.

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