Il quartiere a luci rosse di Amsterdam (foto Rob Lee via Flickr)

A chi giova il porno metafisico?

Antonio Gurrado

È stato progettato un algoritmo in grado di creare filmati hard con protagoniste inesistenti, perfettamente virtuali ma assolutamente indistinguibili da persone reali

A chi giova il porno metafisico? Mi riferisco al fatto che sia stato progettato un algoritmo in grado di creare filmati hard con protagoniste inesistenti, perfettamente virtuali ma assolutamente indistinguibili da persone reali. Non giova certo alle donne, visto che suggerisce l’idea che possano essere completamente dispensabili, sostituite da inerti ectoplasmi ai quali sarà possibile fare le cose più orribili poiché, non esistendo, non si dovrà chiedere loro il consenso. Non giova nemmeno agli uomini, in quanto veicola l’idea che nel sesso l’altra persona possa essere puramente immaginaria e completamente asservita alle loro voglie, anziché un essere umano insieme al quale provare piacere in maniera più o meno acrobatica. Non giova nemmeno all’industria del porno, temo, perché questi video con fantasmi informatici saranno ritenuti meno accattivanti di quelli con persone vere, e quindi verranno percepiti come un surrogato. E non giova nemmeno al sesso, infine, perché trasformandolo in esibizione di atti puramente simbolici, dichiaratamente irreali, lo annichilisce svilendolo più di quanto già non faccia il porno tradizionale, che tutt’al più è solo antierotico.

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