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Non abbandonate i padroni dei cani

Antonio Gurrado

Se la legge punisce chi dimentica in auto un animale, tanto più il principio vale per chi dimentica in auto sua madre

Lo Zeitgeist, ovvero lo spirito del tempo, è talmente forte da imporsi ovunque: anche a Casteggio, nell’Oltrepò, dove un signore ha lasciato la madre in macchina per quattro ore mentre andava a sbrigare una cosetta. Di là dal disagio umano e famigliare emerso dalle indagini, che spero riceva l’aiuto che merita, due dettagli di questa brevissima sono significativi perché colpiscono al cuore. Primo: mentre la madre era chiusa nell’abitacolo, il figlio è andato a vedere una mostra canina; spigolatura che denota una particolare sensibilità verso gli esseri viventi benché fondata su un curioso criterio di selezione. Secondo: non gli era venuto in mente, pare, gli era insomma proprio sfuggito che, se la legge punisce chi dimentica in auto un animale, tanto più il principio vale per chi dimentica in auto una signora; dove la dimenticanza è un eufemismo per temporaneo abbandono, sottrazione alla responsabilità verso l’altro. Ecco, il dettaglio che la prerogativa di chi ha quattro zampe possa non afferire in maniera altrettanto lampante a chi ne ha solo due rende questa storia un’ottima parabola della nostra epoca, molto attenta ai diritti e particolarmente sbadata con le persone.

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