I Jalisse a "Ora o mai più" (foto LaPresse)

“Ora o mai più”, lo show che contraddice la crudele legge del talento

Antonio Gurrado

L'inquietante riesumazione di cantanti caduti nel dimenticatoio

M’intriga e m’inquieta, da spettatore che ignora la tv generalista se non quando c’è Mentana, la notizia che dalla settimana prossima Rai 1 trasmetterà la riesumazione di cantanti caduti nel dimenticatoio. Si chiamerà “Ora o mai più”, la condurrà l’inevitabile Amadeus e avrà la formula del talent show. Dettaglio sapidissimo quest’ultimo, poiché da quel che ho capito i talent servivano a scoprire nuovi cantanti, non a farli risorgere. E invece vedremo riapparire dalle brume dell’ippocampo i Jalisse, Valeria Rossi di “Sole cuore amore”, addirittura Alessandro Canino che, insieme a tanti altri anonimi di ritorno, si sfideranno per il primo premio: una scrittura per un nuovo disco con annessa la speranza che il pubblico torni a interessarsi di loro. Da un lato è paradossale questo corto circuito della nostalgia che c’invita a riconoscere chi già avevamo visto a Sanremo o nelle hit parade impegnato vent’anni dopo in una gara per conseguire il titolo di esordiente, come fosse una palma d’eterna giovinezza. Dall’altro però questo talent postumo contraddice la crudele legge del talento, secondo cui non ci sono scuse: così come spietata e oggettiva è la selezione per essere fra quelli che meritano di emergere, altrettanto spietata e oggettiva è quella per conservare l’interesse senza affondare. Ognuno ha ottenuto ciò che meritava e non c’è giuria più imparziale di quella composta dal tempo, dalla noia e dall’oblio.

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