Aung San Suu Kyi (foto LaPresse)

La gloria effimera di Aung San Suu Kyi

Antonio Gurrado

Dopo averla celebrata per il suo impegno per la democrazia, ora il college in cui ha studiato l'attivista tenta di cancellarne la memoria

L’ipomea purpurea è una rampicante a crescita rapida che, in inglese, è popolarmente nota come morning glory. Sotto questo titolo è immortalata in un quadro (insipido) che il pittore Yoshihiro Takada ha donato al St Hugh’s College di Oxford e che il collegio ha prontamente deciso di esporre su una parete d’onore, all’ingresso principale. Per fare spazio all’ipomea purpurea dipinta è stato tuttavia necessario rimuovere il ritratto di una delle più celebri alunne del St Hugh’s, Aung San Suu Kyi, che si è laureata a Oxford proprio cinquant’anni fa. Il fregio di Aung San Suu Kyi si porta molto al St Hugh’s. Mentre era prigioniera del governo birmano, ad Aung San Suu Kyi fu intitolata la Junior Common Room, ovvero la sala comune dove gli studenti di laurea breve guardano le partite, giocano a biliardo e tengono le noiosissime riunioni tipiche dei ventenni che si prendono troppo sul serio.

 

Il suo nome campeggia nel benvenuto formale della rettrice sul sito del collegio, nonché sul dépliant che propaganda il St Hugh’s come bed & breakfast estivo, a trentacinque sterline per notte. Il St Hugh’s ha inoltre espresso felicitazioni per la vittoria elettorale di Aung San Suu Kyi nel 2015, in quanto “attivista appassionata per la democrazia e per i diritti umani”, mentre nel 2016 ha salutato in lei “l’alba di una nuova èra democratica”.  Ora che è emersa la questione delle stragi di Rohingya in Myanmar, terra governata dalla celebre ex alunna, un’impellente smania di arredo ha disposto il trasferimento del ritratto di Aung San Suu Kyi in un deposito per fare spazio a un quadro giapponese (insipido) che immortala fiorellini. Morning glory, in inglese, può significare anche “gloria effimera”.

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