(foto LaPresse)

Che cosa c'entra la Repubblica con i bosoni?

Antonio Gurrado

Invettiva contro l'articolo 9 della Costituzione e qualunque ingerenza della scienza nella politica

Stamattina si è tenuto al Senato un evento istituzionale intitolato “Cittadini partecipi della ricerca scientifica e tecnica”, auspice Pietro Grasso e in diretta su Rai 3. Sono avverso all'ingerenza della scienza nella politica quindi guardo con sgomento a iniziative espressamente ispirate all'articolo 9 della Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. Alle innumerevoli incredulità e domande causate dai passi più astrusi e balzani della Costituzione possiamo dunque aggiungere anche queste: che cosa c'entra la Repubblica con, che ne so, i bosoni? “Promuovere” significa trasmettere una lezione in diretta tv al mattino di un giorno feriale? Il coinvolgimento dei cittadini consiste nel far partecipare bambini di scuola elementare al concorso “Riscoprire e far rivivere storie di scienziati, invenzioni, scoperte scientifiche e luoghi della ricerca”?

Sono certo che la fisica sia materia a dir poco sublime; ma non è eccessivo introdurre una conferenza con l'inno nazionale? E, soprattutto, c'è un interprete ufficiale dell'articolo 9 incaricato di decidere cos'è cultura e cosa no? Oppure ci si regola a occhio? La scienza di Stato è spaventosa e ridicola al contempo, come i parrucconi della Sorbona che screditavano le leggi di Newton perché la Francia aveva il dovere di credere alla teoria dei vortici di Cartesio.

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