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In Nepal i morti sono oltre 3 mila. Due gli italiani

Redazione
I sistemi di accoglienza dei feriti sono al collasso. Ancora paura per i continui movimenti tellurici di assestamento. Difficoltà per ripristinare la rete elettrica e i collegamenti telefonici. 940 mila bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria, dice l'Unicef

Sono "più di 3,700" i morti per il terremoto di sabato scorso in Nepal, fra cui per la prima volta vengono conteggiati due italiani, a cui si aggiungono i cinque connazionali ancora dispersi. La tragica notizia della morte dei due italiani "pare attendibile" anche se si attendono "conferme fattuali", ha riferito da Pechino il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, dopo che due testimoni hanno affermato che sono deceduti dopo essere stati travolti da una frana staccatasi dalla montagna mentre facevano trekking a 3,500 metri di quota nella Rolwaling Valley.

 

Incontrando la stampa italiana, il titolare della Farnesina ha ricordato che la notizia del recupero delle salme dei due connazionali "è stata data da due loro compagni lievemente feriti" ricoverati in ospedale, dove sono assistiti dal console onorario a Kathmandu.

 

Secondo l'ultimo bilancio fornito dal ministero dell'Interno nepalese, i morti sono 3,723. I media locali hanno indicato che i feriti sono 6.535. Ma per la Caritas locale, il numero dei morti potrebbe arrivare a 6.000, considerando i distretti colpiti. Secondo l'Unicef sono un milione i bambini "seriamente colpiti" dal sisma. Centinaia di migliaia di nepalesi dormono in tenda ed e' altissimo il rischio infezioni. "La nostra maggiore preoccupazione e' l'accesso ad acqua pulita e cure mediche", ha affermato un portavoce Christopher Tidey. Per lo stesso motivo, Save the Children ha invece lanciato l'allarme per migliaia di bambini a rischio ipotermia. Dormire in strada e in accampamenti di fortuna a Kathmandu e nelle altre aree colpite, nonostante le fredde temperature notturne e le forti piogge, innalza questo rischio, anche per gli adulti.

 

Non si hanno più notizie dal giorno del devastante sisma di un 24enne di Verona, Giovanni Cipolla, secondo quanto accertato dal quotidiano l'Arena, che ha sentito i familiari del giovane. Cipolla si aggiunge ai quattro speleologi del Soccorso alpino che si trovavano a Langtang, uno dei villaggi distrutti: Giuseppe Antonini, 53 anni di Ancona; Gigliola mancinelli, 51 anni di Ancona; Oskar Piazza, del Soccorso alpino Trentino Alto Adice e un genovese.

 

[**Video_box_2**]E' passata invece la paura per una bergamasca di cui non si avevano notizie dalla scorsa settimana. Nadia Fracassetti è riuscita a telefonare a casa poco prima delle 11: in lacrime ha rassicurato i genitori e ha raccontato di essere in mezzo alla devastazione e scosse continue ma di essere riuscita a prenotare un volo per l'Italia che dovrebbe farla tornare in patria per domani.

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