Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (foto LaPresse)

"Legge elettorale nei tempi stabiliti". Renzi accelera, l'M5s si spacca

Redazione

Il deputato Currò annuncia l'uscita dal gruppo grillino alla Camera per protestarecontro la linea portata avanti da Grillo e Casaleggio. Altre defezioni in arrivo.

"Faremo la legge elettorale nei tempi stabiliti". Matteo Renzi non si intimorisce di fronte all'alto numero di emendamenti presentati in commissione Affari costituzionali al Senato e parlando a Palazzo Madama, per presentare il programma che porterà in Consiglio europeo giovedì e venerdì, avvisa l'opposizione che il governo ha intenzione di proseguire speditamente nella realizzazione del programma di riforme. La risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier è passata con 149voti favorevoli, 113 contrari e un solo astenuto.

 

 

Durante il discorso in Aula il presidente del Consiglio lancia un appello al Movimento 5 stelle affinché decidano di collaborare nella realizzazione del percorso riformatore, ma dai banchi occupati dai grillini si alzano cori e ululati di protesta. Un'intolleranza al dialogo con il governo che poche ore prima aveva provocato una nuova defezione all'interno del gruppo pentastellato. A Montecitorio infatti il deputato Tommaso Currò aveva ufficialmente lasciato il M5s. Prendendo la parola in Aula aveva effettuato un duro atto d'accusa contro i suoi ex compagni di gruppo, elogiando al contempo l'operato del governo: "Da un lato c'è chi si assume la responsabilità di governare il Paese e dall'altro chi tenta di risolvere la crisi esclusivamente con atteggiamenti pregiudizievoli per la stabilità delle istituzioni della Repubblica. C'è chi intende migliorare le regole per un Europa più equa e più giusta e chi propone alleanze con la destra populista di Farage, predicando una deleteria uscita dall'Euro".

 

E Currò potrebbe non essere l'unico. Secondo indiscrezioni parlamentari infatti sarebbero una decina i grillini pronti a lasciare il gruppo pentastellato per protestare contro la linea portata avanti da Grillo e Casaleggio.

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