I vessilli della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa

A Londra se dissenti sulle nozze gay ti licenziano. Scandalo Croce Rossa

Giulio Meotti

Chissà cosa direbbe il fondatore della Croce Rossa, l’imprenditore cristiano Henry Dunant, eroe del risveglio evangelico e della sua commossa filantropia. Chissà cosa direbbe Dunant, visto che la sua organizzazione in Inghilterra ha cacciato uno storico volontario perché ha manifestato la sua opinione contro le nozze gay.

Roma. Chissà cosa direbbe il fondatore della Croce Rossa, l’imprenditore cristiano Henry Dunant, eroe del risveglio evangelico e della sua commossa filantropia. Chissà cosa direbbe Dunant, visto che la sua organizzazione in Inghilterra ha cacciato uno storico volontario perché ha manifestato la sua opinione contro le nozze gay. Si tratta di Bryan Barkley, un ex ingegnere civile di settantuno anni e da venti nell’organizzazione caritatevole. Caritatevole a parole, visto che la Croce Rossa ha detto a Barkley di non ripresentarsi più. “Cosa ho detto di male?”, ha spiegato Barkley alla stampa britannica. “Sono fermamente convinto che l’istituto del matrimonio sia tra un uomo e una donna, e che questa sia una pietra angolare della nostra società. Che c’è di sbagliato nel dirlo in pubblico? Non ho niente contro gli omosessuali, ma non credo che il Parlamento abbia rappresentato le idee della gente quando ha cambiato la definizione di matrimonio”. In occasione della celebrazione delle prime nozze gay in Inghilterra, Barkley era andato davanti alla cattedrale della sua città, Wakefield, con un cartello al collo: “No alla ridefinizione del matrimonio”.

 

Poco dopo ha ricevuto una lettera di Andy Peers, direttore della Croce Rossa nello Yorkshire, che lo convocava per “motivi disciplinari” riguardanti “i princìpi fondamentali della Croce Rossa”. Di “caso scioccante” ha parlato Colin Hart, a capo della Coalition for Marriage. “Per vent’anni Bryan ha aiutato le persone in Inghilterra a riunirsi con le loro famiglie in medio oriente, Africa e Europa dell’est. Ora, dopo che si è opposto ai piani del governo di ridefinire il matrimonio, è stato cacciato. E’ questa la politica ormai ufficiale della Croce Rossa per la quale ogni volontario che abbia una visione tradizionale sul matrimonio si troverà ad affrontare il licenziamento?”. Assediata da lettere di protesta e di volontari che uscivano dall’organizzazione in segno di protesta, la Croce Rossa ha rilasciato un comunicato: “Siamo impegnati e legati dai nostri princìpi fondamentali che non si schierano in controversie di natura politica, razziale, religiosa o ideologica”. Al che qualcuno ha fatto presente che la Croce Rossa è, fra le altre cose, gemellata con la Mezzaluna Rossa islamica che gli omosessuali non soltanto non li riconosce, ma che chiude gli occhi sulle loro uccisioni nel mondo musulmano.

 

[**Video_box_2**]L’ex ministra ombra dell’Interno, Ann Widdecombe, da giorni chiede al governo di David Cameron di intervenire sul caso Barkley. “Ho ritirato il mio sostegno alla Croce Rossa, una organizzazione che ho appoggiato in molti modi in tutta la mia vita”, ha scritto la Widdecombe. “Questa organizzazione apparentemente neutrale ha licenziato un uomo che ha lavorato per vent’anni come volontario solo perché si oppone al matrimonio gay. Sfido il signor Cameron a condannare la Croce Rossa per questa decisione e se non lo fa, allora dobbiamo presumere che questo sia il tipo di paese che voleva da sempre”. Barkley non è l’unico inglese a subire conseguenze per essersi opposto al matrimonio gay. Adrian Smith è stato retrocesso e il suo salario decurtato per aver detto che il matrimonio gay è “un’uguaglianza che si spinge troppo in là”. Lo ha scritto su Facebook, visibile agli amici, e fuori dall’orario di lavoro. L’autista Arthur McGeorge ha subìto azioni disciplinari per aver firmato una petizione sul matrimonio, proponendola ai colleghi. Il preside di una scuola, Bill Beales, ha ricevuto una “chiamata di sospensione” dopo aver fatto notare in un’assemblea scolastica che molte persone erano messe sotto accusa perché convinte che il matrimonio debba essere unicamente tra un uomo e una donna. Lillian Ladele, ufficiale di stato civile, ha chiesto di non apporre la firma sulle unioni omosessuali. Licenziata. Chiede allora Widdecombe: “Qualcuno si ricorda dei giorni della Guerra fredda in cui abbiamo combattuto proprio per mantenere il diritto alla libertà di parola e di dissenso dall’ortodossia di stato?”.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.