Susanna Camusso (foto LaPresse)

Indecente adunata a sinistra

Giuliano Ferrara

Le cupe intemerate Cgil contro un altro uomo nero dopo il Cav. Non esistono senza i complotti reazionari. Il massonico Corriere ha dato il “la”. Resistere. Fondare un nuovo sindacato: giovani e lotte salariali.

Heri dicebamus. I gufi sono simpatici a noi allocchi, e vedo che a loro le nostre metafore piacciono, in particolare al Corriere, e se ne appropriano come gazza ladra; ma siamo molto oltre l’ornitologia, come dicevamo appunto ieri. La sparata di Camusso su un premier del Pd insediato dai poteri forti, e in particolare da Marchionne, non è una gufata, è un appello alla guerra fredda ideologica contro il nuovo uomo nero, il nuovo spauracchio berlusconide della sinistra chiusa, senza fantasia, sepolta nel suo carapace ideologico. Il bisogno di un nemico assoluto, di un Arcinemico, è costitutivo per essenza di questo tipo di conservatorismo che si dice progressista. Non possono vivere senza il complotto delle forze della reazione in agguato. Non possono credere che le Feste dell’Unità abbiano applaudito un giovane leader del Pd che prometteva sfracelli ai danni della vecchia classe dirigente e del suo apparato ormai quasi solo costituito di funzionari sindacali. Non possono credere che sia stato votato.

 

Qui abbiamo pubblicato prima di piazza San Giovanni un pezzo malinconico e molto bello di Stefano Di Michele su Camusso come Giovanna o Susanna D’Arco, e l’abbiamo paragonata a Peppino Di Vittorio e a Luciano Lama. Me ne pento. Non lo ripubblicherei mai. L’uso politico e sentimentale della credulità di quel che resta della vecchia sinistra per colpire in Renzi i propri fantasmi, ai limiti e già oltre i limiti della scissione, scissione schizofrenica prima di ogni altra cosa, è tutto quello che abbiamo combattuto con la forza e la debolezza delle nostre idee sul fronte berlusconiano in oltre vent’anni, e prima su quello antigiustizialista e decisionista craxiano. Renzi dovrebbe forse fare un sindacato della Leopolda, un luogo di negoziato con le imprese che punti all’incremento dei salari e alla tutela vera del lavoro, non un’incrostazione burocratica conservatrice. Un luogo in cui si sciopera, si vota, si discute in modo adulto e moderno, non con le bandiere d’antan, e che sia aperto all’Italia dei giovani dimenticati dai burosauri della Cgil.

 

[**Video_box_2**]Ma l’altro ieri dicevamo anche un’altra cosa. E lo dicevamo qui, in questo giornale, per istinto e osservazione empirica, prima che il ragazzo fosse segretario o premier via primarie. Alla fine Renzi, se sia fedele a sé stesso, ove faccia quel che promette il suo curriculum, quel che promettono le sue passioni, e gli interessi che ha coalizzato, sfascia tutto a sinistra. Non verrà digerito. Genererà un movimento di espulsione nei resti della sinistra pietrificata del classismo o dovrà tornare indietro, esito esiziale. Vedremo che cosa succederà ora. Pare che già ci siamo. Le cupe intemerate di Susanna Camusso depongono per il peggio, per una accelerazione incattivita, anche perfida. Il Corriere di de Bortoli ha dato il suo contributo massonico evocando la massoneria. Mica male come starter. La fronda antirenziana di Forza Italia dà il suo contributo peloso e ipocrita assentendo per stupidità e per gola al fronte manettaro e burocratico che a Renzi dà l’assedio nello stesso modo in cui lo diede a Berlusconi, e per gli stessi motivi. Bella questa coalizione di refrattari, che si appoggia al partito dei magistrati e alla sociologia e ideologia di un’Italia fiera di essere uno spettro. Bella e indecente, questa adunata delle solite baionette. Bisognerà di nuovo resistere.

  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.