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Ocse e Moody's in disaccordo sull'Italia

Redazione

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico regista un lieve miglioramento. Ma dall'America le cifre sul pil sono al ribasso

L'Italia divide Ocse e Moody's. I dati sono gli stessi i giudizi però cambiano in modo diametralmente opposto, da un lato la promozione dell'indice dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dall'altro il taglio delle stime di crescita dell'agenzia di valutazione del credito, che parlano di pil annuale al ribasso e sanciscono la stagnazione dell'economia del nostro paese.

 

Per l'Ocse in Italia si prefigura una fase "positiva". Nel nostro paese, infatti, si è registrato un lieve miglioramento da 101,6 di maggio a 101,7, dati positivi soprattutto alla luce della perdita di slancio della Germania, dove l'indicatore cala da 100,4 a 100,2, e del Giappone da 100,4 a 100,1.

 

L'agenzia di rating Moody's ha invece tagliato le stime di crescita dell'Italia. Per il 2014 infatti gli economisti della società americana hanno previsto una decrescita del pil dello 0,1 per cento, capovolgendo in questo modo l'ultima previsione che attestava la crescita italiana al più 0,5 per cento. In un report dedicato al nostro paese dopo il dato sul Pil del secondo trimestre, Moody's scrive che la lentezza delle riforme e le lacune nella performance di bilancio probabilmente aumenteranno le tensioni con i partner europei, soprattutto con la Germania.

 

L'agenzia vede il rapporto deficit/Pil 2014 e 2015 al 2,7%, con rischi significativi di ulteriori revisioni al rialzo. Per quanto riguarda il rapporto debito/Pil, Moody's lo stima al 136,4% quest'anno e al 135,8% nel 2015. Il potenziale effetto del bonus di 80 euro, che, si legge nel documento, essendo entrato in vigore soltanto a giugno potrebbe avere un impatto nella seconda parte dell'anno.