Mara Carfagna (foto LaPresse)

Israele è l'argine della democrazia contro il fondamentalismo

Mara Carfagna

La guerra di Israele contro i terroristi di Hamas e le violenze contro i cristiani d'Oriente hanno però una matrice comune: la libertà dell'Occidente.

Mentre la stampa italiana ci aggiorna minuto per minuto sulla guerra a Gaza, le Chiese d'Oriente si trovavano invece a dover fronteggiare da sole la violenza di chi distrugge i luoghi di culto "in nome della volontà di Maometto".

 

La guerra di Israele contro i terroristi di Hamas e le violenze contro i cristiani d'Oriente hanno però una matrice comune: la libertà dell'Occidente.

 

Israele, da un lato, non è semplicemente un Paese in guerra contro i terroristi di Hamas: Israele è l'argine della democrazia contro il fondamentalismo. Il nostro avamposto in Medio Oriente. Purtroppo, però, da questo avamposto arrivano notizie tragiche: non c'è tempo di proclamare una tregua che Hamas la rompa, costringendo Israele a difendersi.

 

Anche i cristiani d'Oriente, proprio come Israele, rappresentano un avamposto di libertà in quell'area, e proprio come gli israeliani risentono il peso di una comunità internazionale incapace di capire che le minacce nei loro confronti non sono altro che un avvertimento a noi.  

 

Oggi, il nostro Governo - che presiede anche il semestre di presidenza UE - ha la possibilità di dare una sterzata alla politica estera dell'Unione individuando un comune denominatore. Abbiamo la possibilità, ma anche il dovere, di esprimere una voce fuori dal coro, in grado di portarci velocemente a decisioni atte a garantire la sicurezza di chi vive in quell'area.

 

E' necessario anzitutto fare il possibile affinché Abu Mazen assuma la guida di tutti i palestinesi e risolva i problemi con i terroristi di Hamas. Non nell'interesse dell'Europa o di Israele, ma in quello di tutte le vittime di queste ore.

 

Inoltre, per garantire la sicurezza dei cristiani d'Oriente, è necessario impegnarci da subito, in tutte le sedi internazionali, affinché gli strumenti della diplomazia e del diritto internazionale, non rendano vano l'impegno di tutti i soldati caduti per portare la democrazia in quelle zone nel Mondo.

 

Per queste ragioni sostengo l'iniziativa del Foglio auspicando che tante altre come questa vengano organizzate. Affinché il grido di libertà e democrazia non possa essere oppresso dall'indifferenza e dalla violenza.

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