Un momento della processione a Oppido (foto LaPresse)

Oppido, l'impressione esorcistica di una montatura facile

Giuliano Ferrara

Come al solito, il mio primo istinto è di non credere a quanto raccontato nel filone del già noto e premasticato. Talvolta ho torto marcio, salvo le volte in cui ho scandalosamente ragione. [Anticipazione dal Foglio di domani].

Al direttore - Dopo la sconcezza della Madonna fatta prostrare davanti al boss, invece che preti e fedeli, amministratori (figurarsi) e vecchie zie, ci salveranno forse i marescialli dei Cc?
Stefano Di Michele

 

Come al solito, caro Stefano, il mio primo istinto è di non credere a quanto raccontato nel filone del già noto e premasticato. Talvolta ho torto marcio, salvo le volte in cui ho scandalosamente ragione. Non gioco fin da ragazzo nella squadra dei benintenzionati, e tu da amico lo sai. Ho avuto l’impressione dai video e da altro che le cose non siano andate così, con la prostrazione della Madonna a un vecchio boss nella sua casa, fatto enorme per indecenza religiosa e civile ma, secondo alcune testimonianze in loco come quella del sindaco, non accertato e indebitamente enfatizzato […].

 

Ma va bene, ammettiamo che un gesto di omaggio al vecchio notabile criminale che fa l’ergastolo in casa, e per orrendi reati, ci sia stato, nel corso di una processione mariana in una comunità segnata dall’influenza sociale della criminalità organizzata e in tensione per la vigorosa intemerata di papa Francesco contro i mafiosi scomunicati, e che l’onore dello stato, per lo meno, sia salvo in virtù di un bel gesto, bello davvero oltre che carico di simboli, di un carabiniere da fiction televisiva. […]

 

Questa storia tirata fuori da Roberto Saviano della “fede criminale” non mi convince. Non solo per ragioni formali, per essere una formula semplificatrice che sa di propaganda, per essere, la “fede criminale”, un ossimoro più che un paradosso. A guardare nella storia, e dove altro dovremmo guardare?, si scopre che ‘ndrine e cosche e camorre sono intrise nel tempo da senso della comunità elementare ed elementare religiosità […].

 

L’altro aspetto della faccenda che non mi convince è sempre quello: il papa che scomunica la criminalità organizzata e invita alla conversione i suoi adepti (e non è la prima volta) piace troppo, piace troppo a un mondo voglioso di giustizia semplificata e sommaria […].

 

Per quanto sia mostruosa la associazione alla religione, anche tortuosa e indiretta, di questi reati, nella forma di peccati li giudicherà il prete, e in quella di reati il tribunale. Insomma, caro Stefano, ho avuto l’impressione esorcistica di una montatura facile facile, e odiosa.

 

Il testo completo sul Foglio di domani.

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  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.