Cristo è anche filosofo del diritto naturale

Giuliano Ferrara

Ratzinger Papa va dai deputati tedeschi e parla delle basi della politica, che cosa la renda legittima nell’obbligo giuridico che comporta per le persone, in che cosa essa possa realizzare la libertà dell’uomo, i suoi diritti umani e la sua dignità in relazione alla società e allo stato, dignità che la storia europea e quella tedesca hanno cancellato nell’esperienza tosta, disperata, dei totalitarismi del Novecento; quindi investe di petto la questione dei rapporti tra la fede cristiana e la ragione universale, e spiega che cosa sia il diritto naturale, che cosa sia la coscienza libera di un uomo (non già il potere di decidere ciò che è bene e ciò che è male ma il “cuore docile” che chiede a Dio il legislatore Salomone, nel libro biblico dei Re, al fine di conoscere la differenza tra bene e male, che è radicata nell’essere, nell’oggettività, e al fine di costruire una forma di mondo ispirata alla pace e alla giustizia).

Leggi il discorso di Benedetto XVI al Bundestag e il commento del cardinal Camillo Ruini

    Ratzinger Papa va dai deputati tedeschi e parla delle basi della politica, che cosa la renda legittima nell’obbligo giuridico che comporta per le persone, in che cosa essa possa realizzare la libertà dell’uomo, i suoi diritti umani e la sua dignità in relazione alla società e allo stato, dignità che la storia europea e quella tedesca hanno cancellato nell’esperienza tosta, disperata, dei totalitarismi del Novecento; quindi investe di petto la questione dei rapporti tra la fede cristiana e la ragione universale, e spiega che cosa sia il diritto naturale, che cosa sia la coscienza libera di un uomo (non già il potere di decidere ciò che è bene e ciò che è male ma il “cuore docile” che chiede a Dio il legislatore Salomone, nel libro biblico dei Re, al fine di conoscere la differenza tra bene e male, che è radicata nell’essere, nell’oggettività, e al fine di costruire una forma di mondo ispirata alla pace e alla giustizia). Ratzinger dice cose che oggi tendiamo a dimenticare, che anche il suo successore tende a sottovalutare: il cristianesimo fa una scelta storica in favore della filosofia, si dota di una ideologia del diritto naturale che si sposa con la sua fede ma che non è integralmente riassorbita dalla fede, dalla volontà, dal credere, dal soggetto credente, dal cuore, perché si àncora a una certa visione di quel che è, dell’essere, e su quella costruisce il diritto, la legge degli umani, alle cui origini sta un Creator spiritus, insomma quel Dio che è meglio presupporre come esistente anche solo al fine razionale di costruire una buona base per vedere il bene e respingere il male (operare con giustizia: fare come se Dio ci sia).

    La natura parla, ha un senso, si comunica agli uomini nella parola e nella ragione, nel Logos, la natura non è “un aggregato di dati oggettivi, congiunti gli uni agli altri quali cause ed effetti”, non è solo una funzione, è di più; e solo per questo possiamo concepire l’ecologia, per esempio, cioè l’idea di una materia che si anima di suoi diritti imprescrittibili e non negoziabili, idea che contrasta con la visione del giurista volontarista e positivista Hans Kelsen (padre del costituzionalismo moderno). Ma esiste anche una ecologia dell’uomo, che non è manipolabile a piacimento, e solo questa consapevolezza “ha fissato i criteri del diritto, difendere i quali è nostro compito in questo momento storico”.

    Benedetto XVI si è interrogato sulla democrazia, sulla libertà, sul rule of law, sulle grandi questioni della politica moderna davanti al Parlamento della sua patria, del Vaterland, e ha dato grandiosamente battaglia perché fosse riconosciuto il fondo razionale, illuminista e cristiano dei diritti e della dignità dell’uomo. L’ethos (che cosa debbo fare?) e la ragione devono essere in uno con il credo o la fede mescolati nello spazio pubblico europeo, perché appartengono alla stessa famiglia, sono lievitati nello stesso impasto, non esiste una predicazione evangelica fatta solo di volontà e di fede interiore, le ragioni che la fede cristiana dice fecero il mondo del diritto e della giustizia.

    Leggi il discorso di Benedetto XVI al Bundestag e il commento del cardinal Camillo Ruini

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.