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In Inghilterra si bruciano bambini abortiti per riscaldare gli ospedali
Sembra un capitolo del romanzo “Il mondo nuovo” di Aldoux Huxley. Più di 15 mila bambini abortiti sono stati bruciati in quanto “rifiuti” e usati da 27 ospedali inglesi per il riscaldamento delle strutture. Lo ha scoperto il programma di Channel 4 Dispatches, costringendo il ministro della Salute Dan Poulter a definire questa prassi “totalmente inaccettabile”. Gli ospedali britannici, fra i più noti e importanti del Regno Unito, hanno ammesso di usare senza il consenso delle famiglie i resti dei feti nei rispettivi impianti “waste-to-energy” per produrre calore. Siamo nella nazione del controllo capillare delle nascite e del primo aborto legale, dove si azzera una vita liberamente fino al settimo mese e dove i primi esperimenti clandestini di fecondazione in vitro si facevano già negli anni Trenta.
Sembra un capitolo del romanzo “Il mondo nuovo” di Aldoux Huxley. Più di 15 mila bambini abortiti sono stati bruciati in quanto “rifiuti” e usati da 27 ospedali inglesi per il riscaldamento delle strutture. Lo ha scoperto il programma di Channel 4 Dispatches, costringendo il ministro della Salute Dan Poulter a definire questa prassi “totalmente inaccettabile”. Gli ospedali britannici, fra i più noti e importanti del Regno Unito, hanno ammesso di usare senza il consenso delle famiglie i resti dei feti nei rispettivi impianti “waste-to-energy” per produrre calore. Siamo nella nazione del controllo capillare delle nascite e del primo aborto legale, dove si azzera una vita liberamente fino al settimo mese e dove i primi esperimenti clandestini di fecondazione in vitro si facevano già negli anni Trenta. Uno degli ospedali più celebri, l’Addenbrooke di Cambridge, ha bruciato 797 bambini. Non è che hanno ragione i pro-life a paragonare l’aborto di massa a un Olocausto silenzioso?


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