Le nostre scuse a Claudio Scajola

Giuliano Ferrara

Abbiamo dissentito da Claudio Scajola, sulla questione Marco Biagi e sulle scorte, senza infingimenti né pentimenti, ma sulla casa al Colosseo, una storia in sé obiettivamente grottesca, abbiamo ceduto alla critica maldicente, e ora alla luce della sentenza di assoluzione, qualunque cosa se ne possa pensare, chiediamo scusa all’ex ministro senza glossa.

    Abbiamo dissentito da Claudio Scajola, sulla questione Marco Biagi e sulle scorte, senza infingimenti né pentimenti, ma sulla casa al Colosseo, una storia in sé obiettivamente grottesca, abbiamo ceduto alla critica maldicente, e ora alla luce della sentenza di assoluzione, qualunque cosa se ne possa pensare, chiediamo scusa all’ex ministro senza glossa. Una stampa normale avrebbe concesso la sospensione del giudizio, magari aiutata da una esposizione pubblica meno equivocabile dell’affaire da parte della vittima, e una garantistica presunzione di non colpevolezza. Non è stato così nemmeno per un giornale come il nostro, che ha fatto una regola di vita delle garanzie giuridiche, e del sistematico diffidare delle certezze colpevoliste di sistema alimentate dalla logica delle procure militanti. Conta la stanchezza psicologica, dopo tante battaglie, e la voglia di assecondare per una volta il più facile registro della evidente responsabilità personale. Peccato per Claudio Scajola, che ha avuto un qualche spazio di autodifesa nei giornali commerciali più grandi, in mezzo a un’orgia sputtanante di sicurezze forcaiole, ma non ha avuto la piccola consolazione di un minuscolo recinto di correttezza capace di ospitare la sua difesa giudiziaria con convinzione. Il problema non è mai l’innocenza, concetto morale e di coscienza, ma la colpevolezza o non colpevolezza. Le sentenze servono a questo. E l’assoluzione di Scajola è un avvertimento. Mai stancarsi di fare attenzione, anche nelle circostanze più infide, al significato formale e giudiziario dei fatti, di tanto più importante dei commenti di costume e delle facili ironie, per loro costose, sulle persone.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.