L'impopolare Obama

Redazione

I sondaggi sulla popolarità dei presidenti valgono all’incirca quanto i buoni propositi per l’anno nuovo, ma talvolta vale la pena dare un’occhiata alle percentuali per riemergere dal flusso delle notizie in real time e mettere le cose in prospettiva (vale anche per i buoni propositi, ma è meno divertente). Scavando nel sondaggio sulla situazione politica dell’Associated Press uscito mercoledì si scopre, per esempio, che l’indice di gradimento di Barack Obama è al 37 per cento, con un 53 per cento degli americani che attivamente disapprova l’operato del presidente e una zona grigia di indecisi.

    I sondaggi sulla popolarità dei presidenti valgono all’incirca quanto i buoni propositi per l’anno nuovo, ma talvolta vale la pena dare un’occhiata alle percentuali per riemergere dal flusso delle notizie in real time e mettere le cose in prospettiva (vale anche per i buoni propositi, ma è meno divertente). Scavando nel sondaggio sulla situazione politica dell’Associated Press uscito mercoledì si scopre, per esempio, che l’indice di gradimento di Barack Obama è al 37 per cento, con un 53 per cento degli americani che attivamente disapprova l’operato del presidente e una zona grigia di indecisi. Per scoprirlo bisogna scostare con cura speleologica i titoli che parlano di quel 63 per cento di americani che attribuisce la colpa dello stallo politico da shutdown e da tetto del debito ai repubblicani, ma, una volta recuperati, i due sondaggi restituiscono l’immagine dello sdoppiamento obamiano: il presidente è impopolare, ma la sua retorica funziona a meraviglia.

    Ma si può allargare ulteriormente la prospettiva se si ripesca negli archivi il sondaggio che l’Associated Press ha fatto nello stesso periodo durante la presidenza di George W. Bush, cioè agli inizi dell’ottobre 2005. La popolarità del presidente era al 39 per cento, due punti in più di quella di Obama. C’erano già state l’invasione dell’Iraq, le foto di Abu Ghraib, le tute arancioni di Guantanamo e le relative manifestazioni di indignazione popolare; e qualche mese prima su New Orleans si era abbattuto l’uragano Katrina, l’ultimo chiodo nella bara della popolarità di un presidente che tuttavia piaceva agli americani più del suo successore, convincente come un proposito per l’anno nuovo.