Ingiustizia costituzionale

Giuliano Ferrara

La parola all’avvocato Franco Coppi, che dovrà autorevolmente convincere entro qualche mese la Corte di Cassazione delle ragioni della difesa di Berlusconi nel processo Mediaset. Il primo istinto è rispondere con il buonsenso a una decisione che va contro il buonsenso, e che smentisce la giurisprudenza costituzionale con un’ingiustizia costituzionale: la Consulta ha stabilito, e oggi sentirete gli applausi di quanti l’hanno insultata quando ha difeso il capo dello stato dalle grinfie della procura di Palermo buonanima, che presiedere un Consiglio dei ministri non è legittimo impedimento, ai sensi della legge, alla presenza in Aula di un capo dell’esecutivo impegnato contemporaneamente come guida del governo.

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    La parola all’avvocato Franco Coppi, che dovrà autorevolmente convincere entro qualche mese la Corte di Cassazione delle ragioni della difesa di Berlusconi nel processo Mediaset. Il primo istinto è rispondere con il buonsenso a una decisione che va contro il buonsenso, e che smentisce la giurisprudenza costituzionale con un’ingiustizia costituzionale: la Consulta ha stabilito, e oggi sentirete gli applausi di quanti l’hanno insultata quando ha difeso il capo dello stato dalle grinfie della procura di Palermo buonanima, che presiedere un Consiglio dei ministri non è legittimo impedimento, ai sensi della legge, alla presenza in Aula di un capo dell’esecutivo impegnato contemporaneamente come guida del governo. La tesi alla Pilato dei giudici costituzionali è che per legge è il tribunale stesso a giudicare se quell’impedimento sia autentico o valido, e con questo argomento è seppellita la sostanza, in termini di significato logico, e anche la forma giuridica prevista per tutelare chi abbia una carica pubblica nella circostanza di un dibattimento concomitante con impegni appunto pubblici.

    Berlusconi ha reagito con grande stile e abilità, ha rilevato la crepa di senso della sentenza, ha ribadito di essere e di sentirsi al centro di una campagna ostinata e sistematica che mira alla sua esclusione dalla politica in cui è sovranamente presente per volontà degli elettori, e ha aggiunto che il suo profilo di leader della maggioranza di larga coalizione non è incrinato da questo nuovo atto di furia legale ai suoi danni. All’ingiustizia costituzionale ha opposto lealtà istituzionale, senso della misura e realismo. A scorno dei suoi arcinemici.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.