
Una domandina per smascherare Travaglio e l'idolatria del dettaglio
Il Dettaglio, che nell’iconologia è segno di Dio o del diavolo, nel mainstream giornalistico moderno è la maschera grottesca dell’ideologia. I fatti, per un marxista come me o per un nicciano di lusso, non esistono. Esiste la realtà, il suo principio ch’è la sintesi, ma non quegli oggettini da sferruzzamento a maglia che sono i fatti o fatterelli o dettagli. Ho cercato di spiegarlo a Marco Travaglio, abbassandomi al suo metodo di storpiare i nomi e sfottendolo come Marco Dettaglio, ma non ha capito un belin. A forza di fare da porta parola di Ingroia, Di Pietro, Grillo & Casaleggio, l’abile giornalista di destra travestito da tribuno de sinistra, versione ultramanettara con una venatura corrierista anticasta, rischia una forma dolorosa di restringimento delle facoltà.
Il Dettaglio, che nell’iconologia è segno di Dio o del diavolo, nel mainstream giornalistico moderno è la maschera grottesca dell’ideologia. I fatti, per un marxista come me o per un nicciano di lusso, non esistono. Esiste la realtà, il suo principio ch’è la sintesi, ma non quegli oggettini da sferruzzamento a maglia che sono i fatti o fatterelli o dettagli. Ho cercato di spiegarlo a Marco Travaglio, abbassandomi al suo metodo di storpiare i nomi e sfottendolo come Marco Dettaglio, ma non ha capito un belin. A forza di fare da porta parola di Ingroia, Di Pietro, Grillo & Casaleggio, l’abile giornalista di destra travestito da tribuno de sinistra, versione ultramanettara con una venatura corrierista anticasta, rischia una forma dolorosa di restringimento delle facoltà.
Ripetere all’infinito, sulla scorta del dettato di qualche pretore o procuratore, che questo o quello tra i politici e i carabinieri e altre autorità sono sputtanabili per via di frequentazioni, collusioni nella zona grigia, indizi vari di contiguità, sospetti mitologici su agende e parasoli rossi, è un caso di travaglismo e dettaglismo che oscura per fremito ideologico e cupidigia di copie vendute, non poi così tante dato il linguaggio piuttosto tabloid del quotidiano che idoleggia il Fatto, la realtà politica. La quale è inquinata dai compromessi del potere, che nel giro della mafia e della lotta alla mafia sono da sempre all’ordine del giorno, e anche dalle necessità del contrasto, tenersi bene avvinghiati all’avversario e decidere tu i tempi dell’assalto (il caso del generale Mori), ma non sono questi dettagli a dare la risposta sulla sua qualità e sul suo significato storico.
Replico una domandina da scuola elementare alla quale i Travaglio e i Saviano, dettaglisti per gola, mai rispondono. Mai mai mai. Eppure è la domanda più importante per giudicare la realtà. La mafia siciliana è in buona forma rispetto a come stava prima di Falcone, Borsellino, Caselli, Pignatone, Andreotti, Mancino, Conso, Berlusconi, Maroni, Napolitano, Mori, Subranni, Obinu e molti altri tra premier, ministri dell’Interno, capi dei carabinieri, che hanno operato su quel fronte negli ultimi venticinque anni? La mia impressione di osservatore disincantato della realtà è che le cosche di Riina e Provenzano hanno subito colpi formidabili, lo stato ha fatto scudo, e progressi sono stati compiuti anche con l’apporto di una ribellione della società civile (compresi tra gli altri dei bravi imprenditori). Ma se invece di guardare a politica e storia mi metto a sbirciare tra le ordinanze e le sentenze, e riferisco quelle cose a metà tra indizio e pettegolezzo che funzionari alla Ingroia agitano (agitavano) nell’aria per fare cattiva informazione e cattiva politica, eccomi intrappolato nei fatti di Dettaglio, sono già pronto per un corteo dei più urlanti contro l’antistato o il doppio stato, bandiere e agende rosse, accuse infamanti, l’incubo di una mafia inafferrabile di terzo quarto quinto livello, più p2 p3 p4 e altre cazzate in cui si sono specializzati i giornalisti italiani pistaroli o filopistaroli.
E’ tutta una cultura, questa del dettaglio, che va a braccetto con il politicamente corretto. C’è il dato dei centotrentamila aborti in Italia, scomponiamolo e vedrete che c’è modo di voltarsi dall’altra parte. La tv greca viene chiusa per essere drasticamente ristrutturata, immergetevi nel dettaglio e constaterete che forse è una specie di Bbc colpita dai golpisti, sentimento tipico delle trasmissioni resistenziali di Radiotre. Obama ha tenuto in funzione Guantanamo e manda droni a uccidere i jihadisti ovunque si trovino e spia cento milioni di americani con occhiuta perseveranza? Analizzate la cosa nel dettaglio è vedrete che si possono dimostrare grandi progressi liberal rispetto al Patriot Act di George W. Bush. I fatti sono una solenne coglionata, sono la deformazione della realtà e del suo principio, sono lo schermo per interpretazioni che più ideologiche non se ne conoscono. L’alleanza del Dettaglio e del Fatto fa il risultato relativista e nichilista che conosciamo, la merda nel ventilatore si nutre della fattoidolatria. Ma la realtà è un’altra cosa.
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