
L'origliatore virtuoso
Il corrispondente del Mundo di Madrid dagli Stati Uniti ha trovato un titolo clamorosamente bello per parlare di Prism e dello scandalo sollevato dal giovane whistleblower o spione della Cina che lo ha provocato: Resulta que en el bordel habia prostitutas. Infatti la legge che ha consentito di mettere sotto controllo oltre cento milioni di americani, mobilitando alla bisogna tutte le industrie di comunicazione americane, è stata approvata il 29 di dicembre dal senato americano a larga maggioranza, promulgata dal presidente Obama il giorno dopo, il tutto nell’indifferenza generale della stampa e dell’opinione pubblica, che nel giro d’anno era tutt’altro che inquieta per la privacy su internet o telefonica.
Peduzzi Mr. Snowden per tutti è un eroe, ma per Obama è un traditore o una spia
Il corrispondente del Mundo di Madrid dagli Stati Uniti ha trovato un titolo clamorosamente bello per parlare di Prism e dello scandalo sollevato dal giovane whistleblower o spione della Cina che lo ha provocato: Resulta que en el bordel habia prostitutas. Infatti la legge che ha consentito di mettere sotto controllo oltre cento milioni di americani, mobilitando alla bisogna tutte le industrie di comunicazione americane, è stata approvata il 29 di dicembre dal senato americano a larga maggioranza, promulgata dal presidente Obama il giorno dopo, il tutto nell’indifferenza generale della stampa e dell’opinione pubblica, che nel giro d’anno era tutt’altro che inquieta per la privacy su internet o telefonica. Anche la Corte suprema, alla fine di febbraio, aveva poi dato il suo assenso costituzionale alla legge che, nella scala lessicale italiana, chiameremo dell’intercettazione virtuosa o dell’origliamento virtuoso. Ora si fa scandalo, si scopre che nel bordello c’erano delle prostitute.
Ma c’è bordello e bordello. Da noi si intercetta per ordine delle procure e con il vaglio di giudici, sulla base di un potere interventista autonomo e scollegato dalla sovranità popolare. Negli Stati Uniti il Congresso, sulla scia del Patriot Act e nel solco delle decisioni di sicurezza nazionale di George W. Bush, confermate nel cosiddetto quarto mandato intitolato a Barack Obama, è stato messo al corrente ben 13 volte, secondo quanto ha dichiarato la Casa Bianca, della messa in opera tecnica della legge di spionaggio interno. Sembrerebbe migliore, a occhio, quel sistema che su queste poste di libertà civile impegna la sovranità popolare e i suoi rappresentanti, e non funzionari per concorso tentati, con ogni evidenza di abusare a lato della politica e contro di essa dei loro poteri o prerogative di legge. Qui è tutta la differenza, peraltro parecchio radicale, tra uno stato di diritto e uno stato di polizia governato da magistrati.
Ma non basta. Non si ha motivo di supporre che i dati o i Big Data, come li chiamano i cazzoni dell’algoritmo, razza in crescita in tutto il mondo e da noi con particolare petulanza, vengano usati per infamare o sputtanare le persone non grate, anche in situazioni di privacy personale e in messaggini kokettierend che non hanno soverchia importanza ai fini della difesa della democrazia, della Costituzione e della patria. Non si vede come la produzione, si immagina copiosa, di elementi distintivi dei comportamenti di singoli o di gruppi, possa mai finire sui giornali americani. I quali, al contrario di quelli per esempio italiani, si fanno vanto dei Pentagon Papers e del Watergate, casi di disclosure di documenti e nastri di interesse nazionale, ma non saprebbero che farsene della spazzatura del caso Ruby.
Peduzzi Mr. Snowden per tutti è un eroe, ma per Obama è un traditore o una spia


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