
Siamo meno liberi, il sovrano è in un ignoto altrove. Punto
Siamo sempre meno liberi. Punto. Il sovrano è in un ignoto altrove. La raccolta differenziata fa di noi cittadini sotto controllo anche nel tinello di casa, non importa se sia davvero necessaria, importa la compunzione con la quale si realizza la rete delle virtù civiche. Non si può fumare o quasi, non si possono buttare le cicche. Non ci si può ammalare, bisogna non mangiare troppo e non esporsi al diabete alimentare, perché dicono che la malattia è a spese dello stato nei sistemi di welfare.
Siamo sempre meno liberi. Punto. Il sovrano è in un ignoto altrove. La raccolta differenziata fa di noi cittadini sotto controllo anche nel tinello di casa, non importa se sia davvero necessaria, importa la compunzione con la quale si realizza la rete delle virtù civiche. Non si può fumare o quasi, non si possono buttare le cicche. Non ci si può ammalare, bisogna non mangiare troppo e non esporsi al diabete alimentare, perché dicono che la malattia è a spese dello stato nei sistemi di welfare, però estendono il sistema del welfare anche in America, dove una penalty o tassa va corrisposta se non si compri un contratto di assicurazione, e nessuno ti assicura che se non ti ammalerai di questo o quel vizio costoso la virtù da sola possa preservare la tua salute mondana. Il matrimonio gay è un’altra bella ipoteca sull’altro matrimonio già largamente fallito, il sedimento tradizionale di un sacramento cristiano, dunque sulla vita. Si spacciano assalti ideologici alla persona e alla famiglia come questioni di diritto e di libertà, quando tutto sarebbe risolvibile con patti privati certificati da norme del codice civile che non riguardano il matrimonio, che è più di un qualsiasi contratto d’amore. La terapia genica promette miracoli che non si vedono, intanto affligge la vita umana bistrattata dal suo stato originario, embrionale, e non c’è legge che tenga, ci dicono che saremo immortali, basta soccorra l’aiuto dei morti per esperimento, dei bambini farmaco. Una ragazza incinta di sette mesi, che fa la differenziata sicuramente, non fuma, forse cura con meticolosa speranza le intolleranze alimentari, probabilmente si aspetta miracoli da terapie geniche e controlli prenatali, gira in Kawasaki, si scontra con un Tir. Un’altra ragazza madre sceglie un gemello contro l’altro e pratica una specie di aborto a cielo aperto, non molto diverso da quelli a cielo chiuso ordinariamente praticati senza tanti riguardi per i bambini prigionieri nella pancia, prigionieri sotto rischio di eliminazione, con o senza il consenso dei genitori secondo recenti sentenze libertarie.
L’autogoverno europeo è sotto scacco. Non solo in Italia, dove non si è votato. Anche in Spagna e in Grecia e in Francia, dove si è votato salvando le forme ma per niente, per fare il nulla reso possibile o imposto dalla crisi di mercato, dalla prospettiva del fallimento. Anche la Merkel pensa di tenere in pugno la situazione, ma presto toccherà con mano i suoi limiti. Gli anglosassoni, che all’autogoverno non rinunciano neanche in tempo di guerra, mascherano autonomia e libertà dei cittadini nella filosofia del politicamente corretto. Non parliamo dei russi, dei cinesi, degli asiatici, delle democrazie demografico-totalitarie in cui la sintesi dei poteri di partito o di casta con quelli finanziari fa il botto ai danni di ogni possibile libertà. L’uomo moderno uscito dal sogno dell’89, della caduta del muro simbolico, del riscatto, sta sotto ricatto ed è in cattività. Anche la chiesa cattolica soffre condizioni semiavignonesi, il papato si esilia nei suoi problemi di gestione del clero, in una comprensibile ma muta espiazione di preghiera e di tutela della fede. Questa è la realtà. E non sono le intemerate dell’Economist, o i nostri dubbi amichevoli sull’anacronismo dell’avventura, ma questa realtà a sconsigliare nuove cavalcate libertarie o ricavalcate. Sono tempi da lupi, e lupi bisogna farsi. L’agnello sacrificale dei maniaci sadomaso della “sindrome” da inimicizia si riposi, mi sa ch’è meglio.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
