
BERLUSCONI E MONTI
Berlusconi nervoso annulla l’incontro con Monti. Ci sono le elezioni, che preoccupano il Pdl, c’è Passera che non si spiega bene con una grande azienda quotata in borsa dal nome Mediaset, c’è questo nuovo reato di traffico d’influenza Comprensibile una botta di malumore. Però c’è la politica.
Berlusconi nervoso annulla l’incontro con Monti. Ci sono le elezioni, che preoccupano il Pdl, c’è Passera che non si spiega bene con una grande azienda quotata in borsa dal nome Mediaset, c’è questo nuovo reato di traffico d’influenza che sembra fatto apposta per incrementare la logica forcaiola e gognesca delle P3, P4 e altre varie forme di concorso esterno (il contrario di quel che si dovrebbe fare). Comprensibile una botta di malumore. Non tutto deve essere accettato, ci sono cento battaglie particolari, in particolare quelle sulla giustizia e in difesa della tv privata, che valgono la pena di essere combattute. Però c’è la politica. E la politica impone conoscenza del suo specifico territorio, della topografia dei problemi veri, e richiede visione.
Dunque. Per prima cosa i capi del centrodestra farebbero bene, posso sbagliarmi, a guardare alla sostanza. Monti, nelle intenzioni dichiarate o dissimulate degli arcinemici del Cavaliere, doveva essere usato per cacciare Berlusconi e per deberlusconizzare radicalmente l’Italia, cioè per associare il risanamento e le riforme a epurazione politica, damnatio memoriae, insignorimento di un ceto politico debole controllabile dall’establishment media-toghe con la complicità politicizzata dei tecnocrati. Non è andata così. Ha vinto un’altra logica, chiamiamola terzista, anche con il conforto di Monti e dei suoi ministri, che si sono comportati in modo responsabile.
Non è solo che le rifome eurotecniche sono consentanee alla vecchia vocazione del movimento liberale di massa nato nel 1994 per decisione coraggiosa di Berlusconi. E’ che ancora ieri Monti ha parlato del suo predecessore, al quale chiede consigli e con il quale intrattiene un normale rapporto istituzionale su questioni impellenti di politica domestica ed estera, per quello che è: un ex presidente del Consiglio, un uomo pubblico influente e “incisivo” nei suoi giudizi. Questo fa rabbrividire il partito di Repubblica […].
Coesione e unità nazionale per un progetto di riforme a medio e lungo termine, questa è la proposta di Monti, per cambiare la faccia dell’economia italiana sul terreno decisivo della competitività, dell’apertura ai mercati mondiali e a un mercato unico europeo da nutrire di politiche espansive e concorrenziali, per salvarci dalla spirale del debito pubblico e del basso tasso di occupazione e della mancanza di prospettiva per giovani e donne, specie nel sud.
Coesione e unità nazionale non sono un’astrazione […]. La ripresa di un bipolarismo impazzito è insensata, non è nell’interesse di alcuno. Monti queste cose le ha sempre pensate e con coerenza, oltre la vita breve del suo governo in vista delle prossime politiche, le ha rilanciate con l’intervista a Mario Calabresi sulla Stampa e nella uscita di ieri per presentare il documento finanziario e il piano nazionale per le riforme. Se vogliamo un paese prevedibile, dai comportamenti compatibili con un’economia risanata e rilanciata, bisogna che certe cose si facciano in quadro di quel genere. Ecco perché per Berlusconi è un errore fare le bizze, o risentirsi anche per giuste cause particolari, e una buona e calma visione delle cose dovrebbe consigliargli di fare le riforme istituzionali ed elettorali invise ai suoi nemici e perseguire un cartello di unità nazionale, “tutti per l’Italia”, che persuada gli elettori a un percorso realistico e visionario insieme.
L'editoriale integrale sul Foglio.it e sul Foglio in edicola domani


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
