Sergio e Beda

Giuliano Ferrara

Con “calmo e astratto rigore”, come scrive non senza una punta di ammirazione Sergio Romano nel libro contro la chiesa cattolica firmato con suo figlio Beda, Ratzinger muove i suoi argomenti, tradizionali e moderni, di fede e di ragione, contro gli idoli del pansessualismo e dell'ingegneria biologica. Dovrebbe essere il punto di partenza per domandarsi se abbia ragione o torto. Ne nascerebbe un saggio informato, come nonostante qualche imprecisione è quello dei Romano, però anche significativo.

    Con “calmo e astratto rigore”, come scrive non senza una punta di ammirazione Sergio Romano nel libro contro la chiesa cattolica firmato con suo figlio Beda, Ratzinger muove i suoi argomenti, tradizionali e moderni, di fede e di ragione, contro gli idoli del pansessualismo e dell'ingegneria biologica. Dovrebbe essere il punto di partenza per domandarsi se abbia ragione o torto. Ne nascerebbe un saggio informato, come nonostante qualche imprecisione è quello dei Romano, però anche significativo, e i significati sono latenti nel libro, degradati a non rispettabili giudizi di valore. Non dico uno scontro tra assoluti che non è nelle corde degli autori, ma almeno un presupposto per la formazione di un'opinione interessante sulla vita moderna, caratteri e conseguenze. In fondo è questo quel che interessa davvero, credo anche Sergio e Beda Romano, sebbene si proteggano dietro il totem dell'osservazione storico-empirica e del giudizio cronistico, di fatto. Facciamo bene a considerare matrimonio l'unione fra persone dello stesso sesso, a bandire una crociata permanente per il sesso protetto, a promuovere l'aborto selettivo su scala universale, con l'eliminazione sistematica della femmina asiatica non voluta? E' eticamente accettabile sperimentare l'eugenetica libera con le banche del seme, con la manomissione ad libitum di embrioni umani prodotti apposta, con la produzione di bambini in funzione di farmaci o di consolanti proiezioni del nostro desiderio o della nostra nevrosi? E' una buona cosa sopprimere intere categorie potenziali di down per decreto clinico preventivo oppure costruire un mondo in cui viga non già la facoltà filosofica di darsi la morte ma la codificazione di massa dello strano “diritto di morire”, perfino nella forma del dovere di uccidere con il consenso presunto o testamentario del vivo?

    Questo formidabile manuale edito da Longanesi per 16 euro e sessanta centesimi soddisfa molte curiosità in buona e secca lingua italiana ma non aiuta a cercare risposte di alcun tipo ad alcuna domanda. Ci spiega che la chiesa cattolica è contro certe cose, che le cose vanno avanti lo stesso, con un'eccezione che riguarda l'Italia. Immortali prototipi del conformismo scientista, e dell'ironia di Gustave Flaubert, Bouvard e Pécuchet compulsavano voracemente nel loro ritiro manuali scientifici di agronomia, chimica, anatomia, igiene eccetera, ma con risultati grotteschi, perché ignoravano i fondamenti. E i barattoli di conserva scoppiavano a uno a uno.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.