Una coalizione antitedesca? Ci andrei piano
Al direttore - La dottrina Merkel, che consiste nella semplice idea che ciascun paese debba ripagarsi il proprio debito e poco altro, è chiaramente fallita.
Pier Paolo Zambianchi
Una coalizione antitedesca? Ci andrei piano, potrebbe sembrare un'armata di mantenute. Il problema è la riconquista della Germania.
Al direttore - La dottrina Merkel, che consiste nella semplice idea che ciascun paese debba ripagarsi il proprio debito e poco altro, è chiaramente fallita. L'Italia, chiamata con altri paesi a una politica severa di rigore finanziario, ha già realizzato in sei mesi quattro manovre, ma ciò non basta ai mercati finanziari con lo spread sopra i 500. Non è pensabile che l'Italia possa ripagare in 3-4 anni un debito che verrà sanato in 3-4 generazioni. In assenza di una seria difesa dell'area euro, l'immobilismo tedesco non potrà che generare l'uscita di alcuni paesi dalla moneta unica e nel caso dell'Italia (che a differenza della Grecia ha un nord e un sud) la spaccatura, non impossibile, del paese. Come è possibile che non nasca una coalizione anti tedesca in difesa di una Europa davvero unita e non mortifera come quella della Merkel? Eppure sono molti i paesi che hanno versato litri di sangue in questa crisi del debito. Si può sperare o dovremo accontentarci delle isolate Filippiche del profetico Ferrara?
Pier Paolo Zambianchi
Una coalizione antitedesca? Ci andrei piano, potrebbe sembrare un'armata di mantenute. Il problema è la riconquista della Germania, o di una sua parte oggi prevalente, alla razionalità anglosassone, attraverso gli argomenti semplici e persuasivi addotti in favore di una moneta unica alla quale occorre trovare un garante, comunque, a prescindere dall'uso perverso che di questa garanzia potrebbero fare classi dirigenti incapaci di limitare il debito e impegnare società e capitali nella crescita della ricchezza.


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