Ma questo è lo spirito di frontiera della corte dei gentili

Giuliano Ferrara

Caro Francesco, hai diritto di dire la tua di cattolico fervente e intelligente e intransigente, in ogni senso tridentino, hai diritto anche al tono aspro dell'invettiva. I giornali che si dicono laici comminano silenzio, oscuramento e isolamento a posizioni come questa che tu esprimi; un giornale laico senza bisogno di dirlo può e deve invece darti la giusta ospitalità. E una risposta in dissenso. Ho una piccola consuetudine con il cardinal Ravasi, niente di impegnativo per lui, e lo stimo.

Leggi Io, cattolico pacelliano, dico al card. Ravasi che ad Assisi ha sbagliato atei di Francesco Agnoli

    Caro Francesco, hai diritto di dire la tua di cattolico fervente e intelligente e intransigente, in ogni senso tridentino, hai diritto anche al tono aspro dell'invettiva. I giornali che si dicono laici comminano silenzio, oscuramento e isolamento a posizioni come questa che tu esprimi; un giornale laico senza bisogno di dirlo può e deve invece darti la giusta ospitalità. E una risposta in dissenso.

    Ho una piccola consuetudine con il cardinal Ravasi, niente di impegnativo per lui, e lo stimo. Ha intensi rapporti d'ufficio con la vanità del mondo, non può non rischiare perfino qualche frivolezza, qualche sofisma letterario, qualche semplificazione che crede utile alla causa. Ma è un uomo di chiesa e di cultura che lavora con il Papa e per il Papa, forte delle sue idee e, credo, consapevole della distanza fra dibattito e magistero. Però il magistero non è e non può essere una prigione. E non esistono protocolli di un saggio dialogo rispettoso del dogma. A me il dogma, la teoria dell'oggettività del dogma, sembra nel mondo di oggi una risorsa di libertà, come a te. La vanificazione della ragione e dell'ontologia, della percezione stessa della realtà dell'essere, è una moda filosofica vestita di varie acconciature fenomenologiche, di molti metodologismi che portano certi intellettuali atei a dire le stupidaggini che tu imputi, non senza ragione, ad alcuni testi della Kristeva e di Bodei. Ma Ravasi spiega bene, nel saggio introduttivo alla raccolta sul “Cortile dei gentili” appena edita da Donzelli, lo spirito di frontiera che lo anima.

    Hai la bontà o la distrazione sufficienti per accostarmi a Marcello Pera, ben altri titoli accademici e ben altro percorso personale. Lasciami da solo, e tieni conto che per me in generale essere invitato o non essere invitato è lo stesso, magari con una leggera preferenza per la seconda variante. Mio fratello, che è spiritoso, una volta che ero di malumore, mi disse: “Caro Giuliano, non ti invito più a cena perché vedo che ti offendi”. Ma questo è solo un piccolo particolare personale. Seguirono e seguiranno numerose cene.

    Per il resto, è comprensibile
    che tu ti senta adirato, e che scagli contro il cardinale la tua pietra cristiana, ma dovendo parlare e ascoltare, e lo si deve in certe delicate funzioni intellettuali al servizio della cattolicità, non si può parlare con il solo Jürgen Habermas e ascoltare solo lui. Anche le persone mostruosamente erranti sotto il profilo a noi caro della morale cattolica o dell'etica razionale, su temi come l'eugenetica o l'aborto, possono detenere tesori o comunque patrimoni di cui una chiesa che non è del mondo, ma nel mondo agisce e predica, deve tenere conto con vigile capacità percettiva. Figuriamoci noi che siamo laici non consacrati. Stammi bene con tutta la tua splendida energia, e beata perfidia.

    Leggi Io, cattolico pacelliano, dico al card. Ravasi che ad Assisi ha sbagliato atei di Francesco Agnoli

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.