Pseudoberlusconi
Cari amici, vi ho creato dal nulla in cui eravate precipitati nel 1993 e vi ho messo nei pasticci con il mio peccato originale. Il tutto mi sembra biblico e cattolico. Siatene contenti. Lo sapete meglio di me, tu Pisanu che hai dovuto piangere un amico come Moro assassinato nel carcere del popolo dai compagnucci della parrocchietta con cui facevi bisboccia, e tu Scajola che hai fatto la galera e potresti avere qualche noia in futuro tra gli applausi di quelli che adesso ti chiamano Compagno S (quel certo Battista di ieri sul Corriere, che spasso!).
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Questo è il discorso che potrebbe fare Silvio Berlusconi ai dc inquieti riuniti all'uopo in una sala scura, stile Todo modo.
Cari amici, vi ho creato dal nulla in cui eravate precipitati nel 1993 e vi ho messo nei pasticci con il mio peccato originale. Il tutto mi sembra biblico e cattolico. Siatene contenti. Lo sapete meglio di me, tu Pisanu che hai dovuto piangere un amico come Moro assassinato nel carcere del popolo dai compagnucci della parrocchietta con cui facevi bisboccia, e tu Scajola che hai fatto la galera e potresti avere qualche noia in futuro tra gli applausi di quelli che adesso ti chiamano Compagno S (quel certo Battista di ieri sul Corriere, che spasso!).
Non c'è alternativa credibile a questo governo. Lo possiamo rafforzare, se mi date il parecchio tempo che occorre, rassicurando quelli di voi che si sentono a spasso. Non è campagna acquisti, come scrivono i republicones: anche il presidente degli Stati Uniti, quando ha bisogno di maggioranze solide in Senato o al Congresso, promette un ponte a Scranton, Pennsylvania, a questo, e un posto nell'Agenzia tale o tal'altra a quell'altro. Normale. Ma non state a premere troppo, sennò inciampo. E se inciampo io, tutti voi inciampate con me, e siete fritti. Via, lo sapete che è così.
Poi ci sono quelli che vestono le loro smanie di progettualità politica, come si dice, cioè che credono di poter investire sul democristianismo giovanile di Alfano, sul presidente del Senato, che è anche lui un diccì, su Casini e Cesa, che sono stufi di percepire la cedola sul terzo polo solitario e querulo, sulla lungimiranza dell'opposizione democratica (ah ah ah), e vorrebbero che cominci il loro giro di valzer con una bella crisi al buio. Ma lo sapete, non c'è trippa per gatti. Sbalzato di sella, farei appello al tradimento del voto popolare, e quell'appello non rimarrebbe inascoltato e comunque creerebbe le condizioni per una vostra estromissione dalla vostra stessa storia, per non parlare degli scranni parlamentari, che si volatilizzerebbero insieme con ogni residua capacità di far politica.
Avete un'unica soluzione vera. Darmi una mano. Non per organizzare le mie cene eleganti, affari miei e del mio confessore, né per censurarle con i vescovoni e i nuovi soggetti socio-culturali in formazione. La mano che mi dovete dare è per una transizione ordinata e significativa dal berlusconismo a quel che verrà dopo. Mi considero vivo, e non ho tempo, come ho già detto, per organizzare il mio funerale. Ma il tempo per passare a miglior vita, e mi tocco, nel senso di una vita migliore in cui io possa far sentire al paese che c'è un lascito straordinariamente interessante, quello lo trovo.
Bisogna scardinare il modo di vedere le cose che abbiamo stupidamente e maliziosamente importato dal paese degli altri, degli avversari che si credono nemici assoluti, dei marrazzoni che vogliono far quattrini & prediche sulla nostra pelle, sulla pelle di tutta la nostra, mia e vostra, avventura. Bisogna far capire agli italiani, ma con i fatti, che risparmiare e accumulare patrimonio non basta. In quello siamo specialisti, ma occorre essere ottimisti, guardare al futuro, investire, intraprendere, crescere. E per fare questo c'è bisogno di una frustata straordinaria, storica, al cavallo dell'economia. Qualche soldo, da trovare in vari modi, e molte libertà in più. E molta capacità di far emergere il nero, sfruttare le nostre anomalie (è la nostra arte di sempre) e riscattare il sud trasformando il suo tradizionale torpore, salvo eccezioni, in convenienza. Colpire tutte le corporazioni chiuse. Nonostante le polemiche sugli aiuti di stato, il regime fiscale di un paese europeo dell'euro è ancora nella potestà del governo e del Parlamento. Anzi, le lettere Draghi & Trichet ci stimolano ad andare in direzione virtuosa. Datemi una mano a dare la frustata, siate compatti, e arriveremo al 2013 con risultati seri, incoraggianti, e potremo vincere insieme. Se volete invece perdere nell'ingloriosa fin du règne di un berlusconismo che si disfa sotto i colpi dell'Ingegnere e di coloro che hanno sempre ambito a fare i vostri secondini, fate pure, ma non è la comune bella convenienza.
Me ne vado? Non auguratevelo nemmeno. Sarebbe una sciagura per voi, e un sottile piacere per me, che metterei a posto tante cosucce, compreso l'accanimento giudiziario, con il mio collegio di legali. Chiedetemi di restare e di fare, che è la vostra missione non gregaria di classe dirigente, magari un po' scombiccherata, legata a filo doppio e triplo alla mia modesta o immodesta persona. Quelli di voi che vogliono patteggiare la tristezza con i nostri avversari, invece, si accomodino. Sono pochi, e sono quelli che scambiano la necessità di una Terza Repubblica con un piattino di lenticchie andate a male.
Baci.
Lo Pseudoberlusconi
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