Quel figo del Cav. che si è messo l'etichetta di tamarro
Come ne usciamo? Dico il paese in cui abitiamo. Dico io, tu che leggi, chi ha votato per dare un matto ai liberali, per il Cav., uomo generoso e improvvido, testa di turco della moraleria imbelle di una nazione corrotta e molto infetta nelle sue tribune maggiori, perché poi gli italiani sono un po' meglio. Come ne usciamo? Gli altri sono divisi. Alcuni invocano piazzale Loreto. E una bella epurazione.
Come ne usciamo? Dico il paese in cui abitiamo. Dico io, tu che leggi, chi ha votato per dare un matto ai liberali, per il Cav., uomo generoso e improvvido, testa di turco della moraleria imbelle di una nazione corrotta e molto infetta nelle sue tribune maggiori, perché poi gli italiani sono un po' meglio. Come ne usciamo?
Gli altri sono divisi. Alcuni invocano piazzale Loreto. E una bella epurazione. Ma sono costituzionalisti dementi e giornalisti vernacolieri, un'adunata di fascisti e trotzkisti proprio imbarazzante, gente che Montanelli, vecchio amico di Andreotti e di Saragat, avrebbe preso a calci nel culo, magari mentre preparava un finto golpe anticomunista con Clare Boothe Luce. Non contano poi tanto. Possono al massimo organizzare un incidente stradale. Ci servono comunque molto come spauracchio veramente orribile per far capire alla sinistra con la testa sulle spalle dove ci sta portando la sua inettitudine. Perché accanto ai dementi c'è il partito dei magistrati e dei grandi quattrini, che è abbastanza scaltro e, quello sì, pericoloso per tutti.
La sinistra con la testa sulle spalle, i centristi e i democristiani, non invocano piazzale Loreto, anche se strillano e berciano una generica antipolitica di riporto in modo tale che alla fine potrebbero, se le cose si mettessero molto male, prendere posto in prima fila, magari al governo, a fare la maglia sotto il patibolo, aspettando che venga il loro turno. Quelli vogliono l'alternativa, che è una possibilità democratica di fronte alla quale nessuno è autorizzato a mostrare sgomento, e non la preparano. Questo invece sgomenta. Questo mi suggerisce l'idea che si possa andare verso la Repubblica dei mediocri, altro che la Repubblica dei partiti.
A noi non resta che premere su Berlusconi. Se volete anche palparlo, lo dico per i più giovani. Non ci resta che dirgli ad alta voce quello che pensiamo di lui. Che è un figo, brutta parola ma sdrammatizzante, il quale si è fatto appiccicare l'etichetta tamarra del declinista, e che ha subìto il paradigma moraleggiante in economia e in etica. Si sente colpevole di quanto ascrittogli, questo straordinario bestione della vita, segretamente colpevole, da cattolico peccatore, da divorziato e divorziando, e per questo è insicuro. Si confessi, chieda scusa, si liberi dal complesso di colpa (fuck you, mr Freud!) e tornerà quello di sempre. Non ha fatto niente di cui vergognarsi, certo, ma deve tornare a fare qualcosa di cui tutti possiamo vantarci. Parola di un ateo devoto.


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