Servono vescovi italiani non conformisti, non pastori di centrodestra

Giuliano Ferrara

Gli argomenti di Sergio Belardinelli e Sandro Bondi sono rilevanti e interessanti. Se i vescovi italiani si pongono il problema di tornare a una soggettività sociale e culturale unitaria dei cattolici, dunque politica, è importante sapere che politica sarà. Ovvio e ben detto. Ed è naturale – basti pensare alle succose informazioni di Paolo Rodari sullo spiazzamento nella sinistra democratica dopo la prolusione del cardinal Bagnasco – che la faccenda assuma anche il profilo di una riflessione bipolare.

Leggi Dove va la chiesa dopo le parole di Bagnasco dal blog Cerazade

    Gli argomenti di Sergio Belardinelli e Sandro Bondi sono rilevanti e interessanti. Se i vescovi italiani si pongono il problema di tornare a una soggettività sociale e culturale unitaria dei cattolici, dunque politica, è importante sapere che politica sarà. Ovvio e ben detto. Ed è naturale – basti pensare alle succose informazioni di Paolo Rodari sullo spiazzamento nella sinistra democratica dopo la prolusione del cardinal Bagnasco – che la faccenda assuma anche il profilo di una riflessione bipolare: in rapporto ai temi cari alla gerarchia cattolica e alle parrocchie, che cosa ha veramente fatto e potrà fare, tra buone cose e fallimenti, il centrodestra; e che cosa ha fatto e potrà fare, tra ambigue intenzioni etiche e sublimi buonismi sociali, il centrosinistra. So che oggi Avvenire pubblica una lettera-appello di ambito governativo-Pdl, con una risposta che immagino equilibrata del direttore Marco Tarquinio. Insomma, discussione più che legittima.

    Io però esorterei tutti, gli amici della sinistra cattolica e gli alleati dell'area che si è riconosciuta nel patto wojtyliano, ratzingeriano e ruiniano del referendum sulla fabbricazione dei bambini e sulla loro selezione eugenetica, a mantenere il fuoco, più che sullo scambio politico, sulla guerra culturale. E' decisivo che nella chiesa italiana non si diffonda l'ideologia dei “paolini”, per così dire: botte moralistico-politiche a una destra anticristiana. Perché sarebbe un farsi coinvolgere in un fanatismo sciocco. Ma è ancor più decisivo che i contenuti del discorso al Bundestag di Benedetto XVI restino la piattaforma comune, trasversale, degli uomini di buona volontà che amano la chiesa testimone della sua verità nello spazio pubblico, a destra e a sinistra.

    Quanto al professor Agostino Giovagnoli, ho stima di lui e mi spiace di averne causato il civile risentimento recato dal testo della sua lettera. Forse ho esagerato sulle sue “insicurezze”, e d'altra parte era un qualsiasi giudizio giornalistico, ancora non ho la facoltà di scomunica della sua collega di Repubblica, Barbara Spinelli. Giovagnoli è un cattolico rigoroso, dunque, e la mia vis polemica riguardava più la sua tribuna laicista che lui stesso.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.