I guai italiani parlano tedesco

Giuliano Ferrara

L'Italia è entrata nell'unione monetaria perché l'euro aveva bisogno dell'Italia e non poteva permettersi di lasciar fuori la lira dalla combriccola, non dovremmo scordarlo mai. Con le oscure dimissioni, e molto dannose, di un importante funzionario della Bce, questa realtà è balzata in evidenza.

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    L'Italia è entrata nell'unione monetaria perché l'euro aveva bisogno dell'Italia e non poteva permettersi di lasciar fuori la lira dalla combriccola, non dovremmo scordarlo mai. Con le oscure dimissioni, e molto dannose, di un importante funzionario della Bce, questa realtà è balzata in evidenza in condizioni sempre più incresciose e confuse per l'euro tutto, non per la sua sola sezione italiana. L'Economist in edicola racconta la Germania e le sue classi dirigenti come il centro nevralgico del caos che eccita i mercati e deprime l'economia nell'affanno da debito. I tedeschi non sanno che cosa vogliono e sono divisi.

    L'alternativa è questa: più coesione politica e istituzionale e maggiori rinunce alla sovranità di bilancio, in cambio di una stabilità divenuta necessaria al mantenimento dell'unione monetaria e di quella politica, oppure il vivacchiare con l'altalena budgetaria lucrando possibili benefici nazionali, possibili ma sempre più improbabili, e coltivando a scopo elettorale, miope, interessi di bottega sui quali la stessa opinione generale dei tedeschi non ha le idee chiare. Il fatto è che non si può essere la locomotiva fumante di un treno europeo e al tempo stesso lasciare allo sbando i suoi vagoni pregiati, tra i quali inevitabilmente è da annoverare l'economia italiana. La discussione sugli eurobond e quella su una nuova revisione dei trattati, molto più della occasionale vicenda della lettera di Trichet e Draghi al governo italiano, nasce da questa posta di potere e di guida politica del processo unitario in Europa. Insomma, dovremmo piantarla di sparlarci addosso e di dirci quanto siamo indebitati, e cominciare a porre il problema del credito insufficiente che un'Europa cosiffatta, mezza tedesca e mezza greca, è in grado di mobilitare negli anni futuri. O si fa l'euro in due fasce diverse, ed è un aggiustamento di proporzioni colossali su cui puntano forze importanti in Germania, oppure si rafforzano gli strumenti per la solida tutela comune di una moneta unica che paga le spese dell'incertezza di Berlino e Francoforte.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.