L'Italia non è in rovina, e la mia non è stata indulgenza ma piena e leale corresponsabilità

Giuliano Ferrara

Caro Luca, l'Italia non è in rovina. E' stata governata un po' da Berlusconi e un po' dalla sinistra ulivista e unionista, a parte i due anni Dini-Scalfaro. E' la solita Italia, bene e male intrecciati. Le rivoluzioni liberali le promettono tutti, D'Alema non fece eccezione, e tutti se le rimangiano, et pour cause. Non cresce l'economia, e questo dipende da vincoli strutturali che qualunque governo affronterà nello stesso identico modo di quelli che lo hanno preceduto, verbalismi e retoriche a parte, credo malamente.

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    Sul suo blog Wittgenstein Luca Sofri ha risposto all'editoriale di ieri dell'Elefantino. Ecco la replica di Giuliano Ferrara.

    Caro Luca, l'Italia non è in rovina. E' stata governata un po' da Berlusconi e un po' dalla sinistra ulivista e unionista, a parte i due anni Dini-Scalfaro. E' la solita Italia, bene e male intrecciati. Le rivoluzioni liberali le promettono tutti, D'Alema non fece eccezione, e tutti se le rimangiano, et pour cause. Non cresce l'economia, e questo dipende da vincoli strutturali che qualunque governo affronterà nello stesso identico modo di quelli che lo hanno preceduto, verbalismi e retoriche a parte, credo malamente. Al Capranica ho citato un couplet di Malaparte che spiega tutto: “L'italiano non si cura / della legge di natura / ma talvolta lui corregge / la natura della legge”. Che c'è da aggiungere? Non mi candido ad arbitro di alcunché, non è nella mia natura. Ho cercato di dire una cosa semplicissima, partendo non già da indulgenza verso il berlusconismo ma da condivisione e corresponsabilità, a tratti entusiastica, a tratti malinconica, e anche da una delusione strategica verso il suo tentativo insabbiato di sconfiggere l'arcigno partito dei magistrati combattenti e una tendenza forcaiola con manifestazioni di teppismo politico, falso puritanesimo profetico e gossiparo e altre schifezze. Per me di questi anni resterà la resistenza contro i migliori, che è la cosa migliore del berlusconismo, e poi l'amicizia attiva con Israele e con gli Stati Uniti in anni durissimi, la libertà di tono della nuova forma politica che ha cambiato il paese, nonostante il tributo pagato ai caratteri improvvisati della nuova classe dirigente, che non è peggiore dei migliori. Ti auguro di riuscire a creare una cosa integralmente nuova, a partire dall'anagrafe che giustamente ti preme, o di fiancheggiarne una diversa dal berlusconismo con la stessa idea di corresponsabilità politica e di autonomia culturale che ha guidato le mie idee e il mio giornale, i miei errori di fiancheggiatore e tutto il resto. Quello che non ti, vi, ci auguro è una ventina d'anni di cazzate all'indomani della liberazione, che prima o poi verrà. Per questo ho scritto quel corsivo che ti ha incuriosito, e ne sono amichevolmente lusingato. E studia Togliatti e De Felice, santi numi e poffarbacco, sono vecchie barbe morte e sepolte, ma non sempre l'intelligenza è dei vivi. Baci.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.