Buon lavoro a Santoro, che ha esagerato nello share of voice

Al direttore - Michele Santoro aveva promesso di rispondere sul caso Ciancimino “nell'ultima puntata”. Ma non lo ha fatto. Il conduttore è in buona e affollata compagnia. Del caso dell'icona antimafia nonché pataccaro e detentore di esplosivo, non parla nessuno al di là del Foglio. Il dottor Ingroia continua il suo tour a impartire lezioni di legalità. E Michele se n'è ghiuto e soli ci ha lasciati.
Frank Cimini

Ha esagerato, mi pare. L'ascolto è altamente alcolico, un tasso troppo alto è identico a un tasso troppo basso: euforia e depressione. Ci è andato di mezzo il presidente di garanzia, che ha dovuto mettere al posto il conduttore unico delle coscienze, un altro figlio del fabbro ma in una mitologia auditel, con parole di ovvio buon senso. Tuttavia mi ha fatto l'impressione di sentirsi davvero vittima, di coltivare un rancore torvo ma sincero, e il suo attaccamento alla Rai, di cui si considera proprietario assai più di quanto non lo sia indirettamente Berlusconi, aveva qualcosa di arcitaliano che moveva a commozione. Potrà fare un buon lavoro dovunque andrà, anzi farà meglio se si metterà in testa che il suo è un lavoro politico e giornalistico, non una missione profetica. E che il controllo dei propri nervi, quando non sia banale cinismo ed entro certi limiti, è una virtù. Buon lavoro, e complimenti per quota 32.

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• Giuliano Ferrara Fondatore

• "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.