Santoro ha messo in valigia anche Massimo Ciancimino?

Giuliano Ferrara

Santoro ha deciso di andare a lavorare altrove, forse sì e forse no. E' normale. Andò da Berlusconi, con la pubblicità ridotta fece ascolti bassini, una puntata su Previti e una su Dell'Utri molto serie e responsabili, perfino compunte. Il regime berlusconiano ha inventato la tv libera rompendo il monopolio di stato Rai, e poi ha allevato il terzo e il quarto polo, allargando il mercato.

    Al direttore - Con Vauro, Santoro si porta a La7 anche Ciancimino?
    Paolo Radicati, Pisa

    Santoro ha deciso di andare a lavorare altrove,
    forse sì e forse no. E' normale. Andò da Berlusconi, con la pubblicità ridotta fece ascolti bassini, una puntata su Previti e una su Dell'Utri molto serie e responsabili, perfino compunte. Il regime berlusconiano ha inventato la tv libera rompendo il monopolio di stato Rai, e poi ha allevato il terzo e il quarto polo, allargando il mercato. Contemporaneamente il regime si becca l'accusa di essere censore, bel paradosso. Santoro fa ottimi ascolti. La tecnica la si conosce. Martirio politico. Scandalismo. Eroe solitario in lotta contro il potere. Linguaggio da mainstream “de sinistra”.

    Melodramma. Bella ciao. Qualche punta di teppismo appaltata agli opinionisti. Il paese geme sotto il tallone di ferro, il programma è boicottato, forse questa è l'ultima puntata. Servizio alla malagiustizia travestito da moralismo antimafioso. Quattro, cinque milioni di consumatori disposti a immedesimarsi in questa “drammaturgia” sono sempre disponibili, è la regola del gioco. Poi c'è l'alleanza mitologizzante con il gruppo Espresso-Repubblica e con la Rcs e con tutti i lumaconi che hanno paura di essere attaccati. Non parliamo inoltre della libido da ospitata, morbo pandemico. Tutto questo produce uno share alto e induce Aldo Grasso a firmare anche lui la petizione di principio: uno così non si perde, lo si trattiene e lo si riequilibra facendo un programma più forte del suo. Che vuol dire? Vuol dire che quel giornalismo diventa il canone. Non sono d'accordo.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.