Indignez-vous!

Giuliano Ferrara

Il sentimento dell'indignazione, passione triste, ideologica, pomposa, inautentica, dovrebbe però trovare posto per un attimo, nella variante introspettiva, tra i più formidabili indignati del mondo, i gauchistes francesi ed europei (la nostra cara Barbara Spinelli è, per esempio, a cavallo dei due mondi, risiede a Parigi e si indigna con gli italiani). Occasione di tanta elevazione dell'animo proprio, e di abbassamento della personalità altrui nel fondo cupo della colpa, potrebbe essere la quasi incredibile storia, ma vera, che arriva dall'establishment francese.

    Il sentimento dell'indignazione, passione triste, ideologica, pomposa, inautentica, dovrebbe però trovare posto per un attimo, nella variante introspettiva, tra i più formidabili indignati del mondo, i gauchistes francesi ed europei (la nostra cara Barbara Spinelli è, per esempio, a cavallo dei due mondi, risiede a Parigi e si indigna con gli italiani). Occasione di tanta elevazione dell'animo proprio, e di abbassamento della personalità altrui nel fondo cupo della colpa, potrebbe essere la quasi incredibile storia, ma vera, che arriva dall'establishment francese. Un ex ministro, Luc Ferry, prestigioso intellettuale della rive gauche piazzato politicamente in ambiente conservatore, ha reso pubblica una mezza delazione da brivido. Un ex ministro faceva festini pedofili a Marrakech, ha detto in tv, ma non vi dico il nome perché non voglio beccarmi una condanna per calunnia. A quel punto l'ex ministro della Cultura Jack Lang, quello che non voleva stringere la mano a George Bush, si è infuriato in difesa del proprio onore, poi i sospetti sono caduti su un altro ministro, Philippe Douste-Blazy, che è presumibile si infuri anche lui, mentre la chiamata in campo pro veritate dell'ex primo ministro Jean-Pierre Raffarin, fatta da Ferry che del governo Raffarin era ministro dell'Istruzione negli anni del presunto festino con i piccini marocchini, ha sortito un risultato come questo. Raffarin: “Ferry dice che sapevo tutto e gliene ho parlato? Io non sapevo assolutamente nulla di tali pretesi avvenimenti”.

     Questo bel clima etico, in cui l'opinione pubblica non capisce se si debba indignare contro i ministri pedofili o i ministri delatori o i premier omertosi, si sovrappone al noto incidente occorso al l'ex prossimo presidente, Dominique Strauss-Kahn, che è stato accusato a New York di tentato stupro, ciò di cui dovrà rispondere in un fair trial americano fino alla conclusione del quale resta un presunto innocente. Intorno al caso è fiorita una letteratura ampia di denuncia furente, indignata, ma soprattutto imbarazzata, della reticenza che politici, media, giudici ed establishment avevano mostrato negli anni verso asserite tendenze predatorie dello chimpanzé en rut, lo scimmione in calore denunciato da una scrittrice che afferma di essere stata anche lei vittima alcuni anni fa di un tentato stupro, con un seguito di altre storie varie. Contingenza parecchio melmosa per una classe dirigente che fa dei suoi “eroi filosofici” (così più o meno gira il giudizio su Strauss-Kahn) un oggetto di venerazione, qualunque cosa siano stati accusati di aver fatto, e invece è sempre pronta a un rigore neougonotto verso comportamenti perfettamente leciti violati da una indegna caccia alle streghe e alle “puttane” nel panorama italiano, che sembra un vaso di giocose virtù a confronto del circolo vizioso in cui è preso il paese più indignato del mondo, con un bel pezzo della sua classe dirigente. Indignez-vous!

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.