AI SERVI LIBERI E FORTI
Scateniamo una volitiva, inconcludente discussione sul disastro di Milano e dintorni. Cerchiamo di spiegare in pubblico quel che non abbiamo ancora capito nemmeno noi: come reagire per il bene di un paese che sembra amarci un cincinin meno di una volta, e per il nostro bene di liberi servi del berlusconismo. Riuniamoci, stavolta in un teatro romano dal nome nobile, e sparliamo con affetto e nobiltà e sprezzatura del nostro idolo infranto: il Cav. Almeno mostreremo che società civile non fa rima con perbenismo, noia, compunzione, e serietà al governo (l'ultima è già dimostrata, fino a prova contraria).
Leggi Sconfitto, il Cav. resta il più fico di Alessandro Giuli - Condividi l'evento su Facebook
Scateniamo una volitiva, inconcludente discussione sul disastro di Milano e dintorni. Cerchiamo di spiegare in pubblico quel che non abbiamo ancora capito nemmeno noi: come reagire per il bene di un paese che sembra amarci un cincinin meno di una volta, e per il nostro bene di liberi servi del berlusconismo. Riuniamoci, stavolta in un teatro romano dal nome nobile, e sparliamo con affetto e nobiltà e sprezzatura del nostro idolo infranto: il Cav. Almeno mostreremo che società civile non fa rima con perbenismo, noia, compunzione, e serietà al governo (l'ultima è già dimostrata, fino a prova contraria).
Alfano segretario generale, benissimo. Triumvirato dei coordinatori confermato e prorogato, benissimo. Scaricabarile su Tremonti, benissimo. Primarie qui e primarie là, benissimo. Anzi, la minimizzazione ha il suo slogan alla Tino Scotti: molto benissimo. Però, in attesa di una piccola multa di 500 milioni di euro, con La7 che vola alle altezze della Rai del compianto Biagione Agnes, Minzolini in attesa di schiavettoni, Pisapia che si annuncia come un immenso statista capace di farsi dare di Pippa dal Buffone e di mettere subito a posto il poetastro di Bari, più quell'ordine del giorno Grandi che aspetta solo la data del 25 luglio per incarnarsi, mentre tutto questo procede il “molto benissimo” può essere integrato da qualche considerazione.
Bisogna cambiare qualcosa. E nella storia italiana di questi anni non c'è altro qualcosa che il qualcuno, Berlusconi. Girarci intorno è prendersi per il culo. Iddu deve cambiare. Stile, modi, procedure. Deve riaversi dal monologo infinito, ripetitivo. Deve rimettersi in gioco. E rimettere in gioco la creatura politica che dipende da lui e da cui perfino iddu ormai dipende. Due anni di governo antifiscale, con prudenze greche, sono auspicabili. Ma nemmeno l'impossibile aliquota Irpef al 33 per cento risolverebbe il problema. Il problema è lui. La sua riluttanza a essere se stesso e non la caricatura che ne fanno i suoi nemici. Primarie per eleggere il presidente del Pdl e i coordinatori regionali, il 1 e il 2 di ottobre. Può essere un azzardo, una belinata. Ma qualcuno ci porti un'alternativa seria per la ricostruzione della leadership. Questo è un appello ai servi liberi e forti di una fantastica stagione politica che non merita di avvizzire così.
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