Mai sopravvalutarsi
Opinionista, domandati se nella tua vita hai mai dovuto assumere rischi pari a quelli che si sono presi gli abitatori della war room della Casa Bianca o gli uomini inviati dopo dieci anni di caccia nel covo di Osama bin Laden. E poi opinioneggia. Alto rappresentante per i diritti umani delle Nazioni Unite, domandati che ne sarebbe delle missioni Onu nel mondo, delle organizzazioni non governative che predicano la pace per i valorosi popoli in lotta, se un potere sovraordinato esercitasse in modo del tutto trasparente la legalità internazionale che invochi.
Leggi Anche per i liberal uccidere Osama è legale. Ma non citano Bush di Mattia Ferraresi
Opinionista, domandati se nella tua vita hai mai dovuto assumere rischi pari a quelli che si sono presi gli abitatori della war room della Casa Bianca o gli uomini inviati dopo dieci anni di caccia nel covo di Osama bin Laden. E poi opinioneggia. Alto rappresentante per i diritti umani delle Nazioni Unite, domandati che ne sarebbe delle missioni Onu nel mondo, delle organizzazioni non governative che predicano la pace per i valorosi popoli in lotta, se un potere sovraordinato esercitasse in modo del tutto trasparente la legalità internazionale che invochi con tanta leggera vanità ideologica. Direttore di giornale che ardi nell'attesa di pubblicare le vere foto del corpo del nemico ucciso, domandati che tipo di problema politico si pongano i capi delle diplomazie e degli eserciti che lavorano da dieci anni per isolare gli stati canaglia e per acchiappare, costretto in una piccola fortezza eretta in una nazione islamica che si dice alleata, il più prolifico assassino di crociati cristiani, di ebrei e di musulmani che la storia recente ricordi. Volontario di Human Rights Watch, domandati quali regole legali e standard umanitari sarebbero compatibili con la guerra asimmetrica al terrorismo internazionale, in un'era prenucleare in cui stati rivoluzionari radicalizzati come l'Iran e molti gruppi terroristici possono essere a un passo dalla detenzione e dalla capacità di uso di armi nucleari in aree urbane dell'occidente.
Mai come nel caso della cattura ed esecuzione di Osama bin Laden si è registrata una così clamorosa vanità delle opinioni. I negazionisti devono accontentarsi di se stessi e delle loro certezze gotiche, e rassegnarsi ad aspettare che qualcuno passi di soppiatto le immagini che disperderanno i loro astratti furori alla stampa e alle televisioni (succederà, succederà), ma per adesso niente trofei gratuiti per la soddisfazione di curiosità gratuite. La sicurezza dei soldati, insieme con il codice della pietà militare verso il nemico debellato, è più importante del codice di transparency international. La parola del presidente degli Stati Uniti è parola che pesa più di inutili fotogrammi. Tocca credergli, punto. Non è un avvocato anticomunista repubblicano formatosi nei duri anni Cinquanta, come Richard Nixon, è un nero di Chicago educato a Harvard, figo e cristiano, che ha aperto una strada iconica e retorica nella quale si sono incamminati fiduciosi milioni di esseri umani plaudenti in America e in Europa. Non basta? Niente illusioni, se non si voglia essere delusi. Quello è il comandante in capo, non un compagno di banco che puoi chiamare a fare quello che ti detta la tua etica personale o di gruppo. Ci vuole un po' di considerazione per chi fa mestieri molto duri, e ti protegge che tu lo voglia o no. Mai sopravvalutarsi.
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Il Foglio sportivo - in corpore sano
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