L'autodeterminazione del pisellino, le iniezioni, e il Cav.

Giuliano Ferrara

Da un lato c'è il priapismo statuario di Berlusconi, e chissà se siano vere quelle propalazioni semiporno delle sue allegre amichette (d'una sera, in casa propria). Dall'altro c'è la chimica contro la pubertà, per la salvezza di una corretta scelta dell'identità di genere. Non scherzo. E' una nuova gloria della scienza ideologica britannica, l'autorizzazione del National Research Ethics Service a somministrare iniezioni mensili contro la crescita dei caratteri maschili a bambini di dodici anni, ai quali sarà rivolta la domanda: che sesso preferisci, piccino?

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    Da un lato c'è il priapismo statuario di Berlusconi, e chissà se siano vere quelle propalazioni semiporno delle sue allegre amichette (d'una sera, in casa propria). Dall'altro c'è la chimica contro la pubertà, per la salvezza di una corretta scelta dell'identità di genere. Non scherzo. E' una nuova gloria della scienza ideologica britannica, l'autorizzazione del National Research Ethics Service a somministrare iniezioni mensili contro la crescita dei caratteri maschili a bambini di dodici anni, ai quali sarà rivolta la domanda: che sesso preferisci, piccino? E poi, in caso di incertezza, via con le punture. Non scherzo, l'ho letto nel Corriere della Sera, che riporta una notizia del Daily Telegraph. La gestione del programma orwelliano è delegata al Tavistock and Portman NHS Trust di Londra, un luogo adatto all'esplicitazione medico-scientifica del pregiudizio contemporaneo sulla libertà di genere, l'autodeterminazione del pisellino.

    Avevo già notato che il fondo limaccioso della persecuzione giudiziario-culturale del premier si esprime nella scassatissima scoria ideologica, tuttora trendy, dell'odio preteso verso il maschio, il masculo, e dell'idoleggiamento dell'autonomia del corpo delle donne (salvo le islamiche e le nipoti di Mubarak). Fare le iniezioni ai bambini nella speranza che sia soddisfatto chimicamente un anelito a diventare bambine è il ritrovato ultimo, e piuttosto spiacevole per le immaginabili conseguenze, di questa porcata neopuritana travestita da metodologia neopositivista (dico sempre neo-puritana, sottolineando il neo, perché Calvino e Pietro Valdo si occupavano di cose serie, sia chiaro, e il ginevrino fondò una teocrazia terribile, non la farsa tragicomica di cui siamo adesso spettatori).

    Lo sanno anche i bambini, è il caso di dirlo, e lo sa chiunque sia stato bambino: l'identità sessuale procede da una mescolanza, anche in natura, anche in genetica, tra caratteri dei due generi, e la scelta può essere travagliata fin dagli anni delle elementari. Per un Cav. che sembra non avere di questi problemi, e non averli avuti, molti cristiani carnali e peccatori d'origine si sono affacciati al problema in tenera età. Ora c'è chi pretende di guidarli verso la loro libertà di scelta, ma che bel progresso.

    Confermo. Fossero stati giovani tronisti, i commensali del Cavaliere, nulla gli sarebbe capitato. Il problema è il machismo, quello è il comportamento, anzi il reato, decisamente insopportabile. Il sapersi un po' femmina è, come direbbe Francesco Piccolo, un trascurabile momento di felicità per tutti i moderni, e lo era per gli antichi e i medioevali. Come dire, una presa di coscienza. Ma determinare il proprio comportamento secondo le linee del conformismo della specie è una soluzione non poi così triste, che comporta forse una qualche rinuncia, per i non estremamente machi, ma sopportabile. Ora l'autodeterminazione mediante iniezione ci deve portare nell'altrove della scelta di genere, che non è la scelta adulta di un comportamento bensì la scelta neutra, scientifica, di adulti che vogliono accompagnarci nel nostro libertario disordine infantile. E poi parlano di prostituzione minorile.

    L'infanzia, la vita, il sesso non sono mai stati così intensamente e ferocemente prostituiti come in questi decenni di massacri di bambini non nati e di massacro dell'intelligenza di genere, del buon senso di genere, dei ruoli di genere. Per questo occorre fissare in un uomo giocoso e galante, semplicistico nell'affettività e nell'erotismo maschile, i caratteri truci del delinquente e del prosseneta, un caprone espiatorio per accompagnare la civiltà culturale e scientista della bella gente nel regno dell'indistinto. A forza di processi e di fialette contro la pubertà.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.