Credit church

Valentina Fizzotti

In principio furono i mutui subprime, poi fu Lehman Brothers”. A raccontare la genesi della crisi dal pulpito è Anne Mallonee, pastore della Trinity Church di Wall Street, la chiesa incastonata fra i grattacieli di Manhattan all'incrocio fra Broadway e la via della finanza. Dall'inizio del crac i fedeli sono sempre di più, quasi tutti in giacca e cravatta.

    "In principio furono i mutui subprime, poi fu Lehman Brothers”. A raccontare la genesi della crisi dal pulpito è Anne Mallonee, pastore della Trinity Church di Wall Street, la chiesa incastonata fra i grattacieli di Manhattan all'incrocio fra Broadway e la via della finanza. Dall'inizio del crac i fedeli – anche al sermone di mezzogiorno – sono sempre di più, quasi tutti in giacca e cravatta. La signora che vende souvenir al gift shop della chiesa si lamenta: “Mica ci veniva, prima, tutta questa gente di Wall Street, ma quando le cose si mettono male corrono tutti a rifugiarsi qui”. Si svuota la Borsa e si riempie la chiesa.

    Se le settimane nere hanno fatto impennare il numero di minacce di suicidi e divorzi, il reverendo del cuore di New York è corso ai ripari, creando una task force per arginare l'emergenza su tutti i fronti. Dopo aver ascoltato i patemi dei parrocchiani su mutui e affitti e aver osservato decine di yuppie struggersi in direzione dell'altare, Mallone ha preso il telefono in mano e ha detto “qui dobbiamo fare qualcosa”. I passanti l'hanno scoperto leggendo un volantino, che promette “Un aiuto in tempi di incertezza”. Da quel giorno di settembre il seminario “Come gestire lo stress” risponde due volte a settimana ai timori dei manager che vedono la catastrofe inghiottire i loro posti di lavoro o rinfranca quelli che si sono improvvisamente trovati disoccupati.

    “Hanno mal di testa, insonnia, depressione e senso di colpa”, dice la dottoressa Mary Ragan del Psychotherapy and Spirituality Institute, che tiene le lezioni di salvataggio psicologico. Ma le domande dei parrocchiani al tempo della crisi non sono semplici. Chiedono come si può placare l'ansia, ovviamente, o come riuscire a chiudere occhio mentre le cassandre di tutto il mondo sentenziano che il peggio deve ancora venire e vaticinano il ritorno al baratto. A questo la psicologa – che offre consulti gratuiti, visto che nessuno dei partecipanti potrebbe permettersi fino a 600 dollari per un'ora sul lettino – risponde consigliando “esercizio fisico”.

    La cosa si complica però quando i pazienti-fedeli chiedono “Come dobbiamo interpretare un piano di bailout da 700 miliardi?” oppure “Che diavolo sarebbe esattamente un credit default swap?”. Il clero corre in aiuto trasformando le prediche – con tanto di maxi schermo per chi siede nelle file in fondo alla navata – in lezioni di finanza spiccia, cronologia della crisi inclusa. Poi arrivano i gruppi di sostegno contro l'alcolismo. E un corso intitolato “Attraversare i passaggi di carriera”, in cui un “career coach” insegna come sfruttare al meglio la fase di transizione senza farsi prendere dal panico e come orientarsi passo a passo nella ricerca di un nuovo impiego. Perché, a Dio piacendo, passata la bufera da qualche parte bisognerà pur ricominciare.