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Eccesso di legittima piazza

Nel Pdl manifesteranno tutti convinti, ma non capiscono bene perché

Di scettici nel Pdl ce ne sono fin troppi e non soltanto, come forse ci si aspetterebbe, tra i cosiddetti finiani. Il fatto è che la mobilitazione generale del berlusconismo di piazza, prevista per il 20 marzo, si preannuncia sia gravida di incognite dal punto di vista logistico sia ambigua – lo dicono gli interessati – nel messaggio che si vuole lanciare all’elettorato. Tanto che, mercoledì, un dirigente di primo piano definiva l’idea “una tremenda cazzata che adesso bisognerà fare funzionare a forza”.

11 MAR 2010

Basta con i tribunali

Un Cav. tosto apre la campagna elettorale e fa tirare il fiato al Pdl

  Il Silvio Berlusconi bronzeo e determinato che ha aperto la campagna elettorale investendo sulla polarizzazione dell’elettorato – cosa che gli riesce meglio – ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli apparati del Pdl preoccupati per la lieve flessione nei sondaggi. Anche la decisione del Csm di censurarne alcune espressioni verbali, secondo l’entourage berlusconiano, concorre a favorire la strategia di tosta contrapposizione appena inaugurata. Il fatto è che il Cav. ci metterà la faccia, girerà e farà comizi – così dicono – dedicandosi particolarmente al Lazio.

10 MAR 2010

Il fallimento del Pdl

Dietro il pasticciaccio delle liste c’è una resa dei conti anticipata

Ris olto d’urgenza (così pare) il pasticcio delle liste, sul campo restano le macerie di un Pdl nel quale la resa dei conti interna è esplosa prima del voto e non – come solitamente succede – dopo un risultato negativo. Si è verificato un paradossale caso politologico di scuola, forse senza precedenti. Come dice il berlusconiano Giorgio Stracquadanio: “E’ fallita la fusione tra FI e An, dove la logica delle percentuali è saltata. C’è un gioco di contrapposizione tra bande correntizzate".

05 MAR 2010

Regionali al batticuore

Cav. tentato dal decreto per salvare le liste del Pdl. Il Quirinale guarda al Pd

Al momento in cui questo giornale va in stampa l’unica certezza è che il listino di Renata Polverini è stato riammesso. Quanto al resto restano aperte tutte le ipotesi. Silvio Berlusconi è in attesa di incontrare il presidente della Repubblica dal quale, dopo aver attivato un canale diplomatico con le opposizioni, si attende il placet preventivo sull’ipotesi di un intervento legislativo che risolva il pasticcio nel quale il Pdl si è cacciato con la lista di Roberto Formigoni in Lombardia e la lista regionale di partito nel Lazio entrambe escluse dalla tornata elettorale.

04 MAR 2010

Le convulsioni

Così Lombardia e Lazio accelerano la crisi matta di un Pdl senza più padri

La decisione dei giudici contraria alla riammissione del listino di Roberto Formigoni in Lombardia, e della lista del Pdl nel Lazio, precipita su un partito in preda a una grave convulsione. Maurizio Gasparri dice che le due esclusioni rappresentano “la più seria emergenza democratica del paese”. Manca ancora il giudizio del Tar, ma dal punto di vista dei dirigenti è comprensibile la necessità di drammatizzare, specialmente se, sotto le cattive notizie, cova un pazzotico conflitto interno. A venti giorni dal voto la rissosità nel Pdl descrive un sommario di decomposizione aggravato dallo sversamento di intercettazioni telefoniche e veleni a mezzo stampa che lambiscono il Palazzo. Leggi Sotto la plastica fusa, il popolo - Leggi Liste pazze e normali incompetenti

04 MAR 2010

Respinto il ricorso di Formigoni: listino escluso in Lombardia. Pdl fuori in provincia di Roma

La Corte d'Appello di Milano ha respinto il ricorso della lista Formigoni contro l'esclusione dalle elezioni regionali del 28 marzo. In particolare la Corte d'appello di Milano ha bocciato l'istanza di rimissione in termini presentata per il listino cappeggiato da Formigomi poiché ''i termini per la presentazione delle liste previsti dal legislatore sono all'evidenza perentori''. La Corte d'Appello di Roma ha respinto il ricorso del Pdl, che non potrà correre alle Regionali del Lazio a Roma e provincia. Leggi Invece di circondarsi di geni e visagisti, il Cav. faceva meglio a recuperare il funzionario di partito

03 MAR 2010

Il Cav. torna al sorriso ma apre la campagna senza dire mai “Pdl”

Silvio Berlusconi ha inaugurato la campagna elettorale e lo ha fatto bombardando la magistratura meno di quanto ci si aspettasse e senza mai pronunciare la parola Pdl; mantenendo così strategicamente aperta l’ipotesi movimentista. Il premier sembra intenzionato a farsi vedere di più e ha anche ritrovato, per la gioia del suo entourage (da qualche tempo un po’ preoccupato), la battuta e il sorriso. “Roberto Cota è il migliore candidato possibile per il Piemonte e vincerà”, ha detto parlando a Torino, per poi aggiungere: “Tuttavia ha un difetto, ha una moglie magistrato…"

26 FEB 2010

La rivolta dei deputati del Pdl contro la norma che dipietrifica le liste

“Si vede che Mani pulite non ha insegnato niente, è un’operazione di negazionismo”. Chi parla è Sergio Pizzolante, deputato del Pdl, ex segretario del Psi di Riccione, una prima vita politica con Craxi, una seconda vita politica che ricomincia soltanto nel 2000 con l’ingresso in Forza Italia. Pizzolante è uno che il 1993 lo ricorda così: “Era come vivere sotto il Terrore robespierriano. D’improvviso mi crollò il mondo addosso e mi ritirai".

19 FEB 2010

Ecco il documento economico per un Pdl liberale

Così Fini studia da anti Tremonti

“Placata la bufera, torniamo al libero mercato”, è questo il tema che Gianfranco Fini affronterà il 27 febbraio intervenendo a Milano al primo seminario di Libertiamo, l’associazione voluta e animata dal suo nuovo consigliere per l’economia, Benedetto Della Vedova. Il Foglio ha potuto dare uno sguardo a una bozza di studio sul welfare, un documento ancora riservato, che traduce in concrete proposte economiche un’intuizione già contenuta, sebbene in termini necessariamente politologici, nell’ultimo libro di Fini, “Il futuro della libertà”.

19 FEB 2010

Non chiamatela corrente

Ecco come nel Pdl si sta radunando una nuova guardia pretoria del Cav.

Secondo un autorevole gruppo di ministri e dirigenti del Pdl, il modo migliore per mettere al sicuro il premier e il governo dalla tormenta giudiziaria è quello di costituire attorno a Silvio Berlusconi una sorta di “corrente del presidente”. Di fronte ai movimenti organizzatissimi della ex An all’interno del partito, ovvero le componenti del binomio La Russa-Gasparri e di Gianni Alemanno; e di fronte agli smarcamenti tattici di figure di primo piano quali Gianfranco Fini e Giulio Tremonti, diventa inevitabile – dicono – la discesa in campo di una nuova alleanza d’ortodossia berlusconiana.

18 FEB 2010
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