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Riecco il partito grancoalizionista

“Unirsi adesso da amici, per separarsi dopo da avversari. Se non è una grande coalizione, allora chiamiamola ‘larga’ coalizione”, dice Enrico Letta. Finora è stato quasi soltanto un gioco obbligatorio di futilità introduttive, cortesi temporeggiamenti e abbocchi furtivi tra Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini; ma ieri Pdl, Pd e Udc hanno approvato la loro prima mozione unitaria, e sul tema più divisivo della storia italiana degli ultimi vent’anni: la Giustizia. Domani i tre partiti si riuniscono, ancora, per scrivere la seconda mozione unitaria, quella sull’Europa.

18 GEN 2012

Colazione da Monti

Primo assaggio di dialogo guidato per il tripartito

“Adesso questo governo ha una maggioranza politica”, ha esclamato Pier Ferdinando Casini, che non vedeva l’ora di poterlo dire, e che giudica la cautela di Angelino Alfano (“non è una maggioranza politica”) come una concessione necessaria del segretario del Pdl al neghittoso Umberto Bossi e allo scetticismo di un’ampia parte del suo partito. Non è stato il primo vertice, ma quello tra Mario Monti, Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini è stato il primo incontro pubblico.

17 GEN 2012

Noi, la Lega e l’Eni. Parla Mariastella Gelmini

“Se abbiamo dato l’impressione di difendere le corporazioni, di essere contrari alle riforme liberali, abbiamo sbagliato. Il Pdl sarà uno stiletto piantato al fianco del governo di Mario Monti: vogliamo le liberalizzazioni, quelle vere, dei trasporti e dei servizi. Io sono anche favorevole alla privatizzazione dell’Eni, allo scorporo tra rete e distribuzione”. A Mariastella Gelmini, ex ministro dell’Istruzione del governo Berlusconi, non sfugge quanto la fase politica sia durissima per il Pdl, in calo nei sondaggi che lo inchiodano al 24 per cento a soli tre mesi dalle elezioni amministrative.

13 GEN 2012

Stabilizzatori

La Corte costituzionale e il Parlamento fanno un favore a Monti

Salvato dalla custodia cautelare, a scrutinio segreto, Nicola Cosentino. Bocciato dalla Corte costituzionale il referendum sulla legge elettorale. I due fatti politici del giorno concorrono a rassicurare i partiti – a esclusione delle forze più movimentiste come la Lega revanscista di Roberto Maroni – e il governo tecnico di Mario Monti: effetto stabilizzante per tutti. Il personale politico riempie le agenzie, i quotidiani e i telegiornali di dichiarazioni stentoree relative alla necessità di intervenire comunque sulla riforma della legge elettorale, malgrado la bocciatura della Consulta.

12 GEN 2012

Al Pdl non tornano i conti

“Non possiamo farci condurre per mano da Casini”, ha esclamato martedì sera Denis Verdini di fronte allo stato maggiore del Pdl. Il coordinatore si riferiva al rapporto da mantenere con il governo di Mario Monti e – soprattutto – alla legge elettorale. Come molti altri, Verdini consiglia ad Angelino Alfano (e al Cavaliere) di negoziare con Pier Luigi Bersani e di arrivare a Casini solo dopo aver chiuso un accordo con il Pd, partendo da una condizione di maggiore forza contrattuale. “I nostri interessi e quelli del Pd, in realtà, coincidono”.

12 GEN 2012

La deriva di un Pdl indeciso a tutto

“Schièrati contro Maroni”. Con Umberto Bossi, Silvio Berlusconi ha tentato senza risultati apprezzabili un’operazione all’ultimo secondo per salvare Nicola Cosentino nel giorno in cui la Giunta per le autorizzazioni a procedere ha votato a favore dell’arresto dell’ex coordinatore campano del Pdl, e a sole quarantotto ore dal voto decisivo – domani – dell’Aula di Montecitorio. Ma nel Pdl, in crisi di identità e di idee, sottoposto a spinte centrifughe che si indirizzano ordinatamente verso i ranghi accoglienti dell’Udc, circola una battuta: “Al massimo sarà Maroni a rompere con Bossi”.

11 GEN 2012

Pdl in ansia pre elettorale, tra nostalgie bipolari e derive centriste

La fase due del governo dovrà essere anche la fase due dei partiti, almeno così pensano, specularmente uguali, Pier Luigi Bersani e Angelino Alfano (e Silvio Berlusconi). Incombono le elezioni amministrative, la percentuale degli indecisi nei sondaggi supera il 40 per cento, e i partiti– finora più spettatori che attori delle mosse di Mario Monti – “camminano sulle uova. Hanno tre mesi di tempo per ridarsi un profilo e una identità chiara nel nuovo scenario”, dice il capo di Euromedia Research, Alessandra Ghisleri.

10 GEN 2012

Manovre proporzionaliste

Casini ha l’acqua per l’orto ma teme l’esproprio bianco

“A me la legge elettorale proporzionale, alla tedesca, non dispiace affatto”. Quando a Pier Ferdinando Casini sono state riferite le parole che Silvio Berlusconi pare abbia pronunciato all’ultimo ufficio politico del Pdl (provocando qualche svenimento tra i suoi), non è difficile immaginare che il leader dell’Udc abbia sorriso. Casini sa di avere in mano delle buone carte: farà un congresso, a maggio, per assecondare l’esplosione del Pdl (e del Pd) che già vanno in pezzi in Sicilia.

05 GEN 2012

Le scadenze elettorali ravvicinate di una politica sotto botta (e sotto vuoto)

Finora la paura di non sopravvivere all’èra di Mario Monti non è stata sufficiente. Allarmati, ma ancora sospesi tra rantoli d’angoscia e sospiri di speranza, Angelino Alfano (a), Pier Luigi Bersani (b) e Pier Ferdinando Casini (c) stentano a trasformarsi sul serio nell’Abc della politica. Il tempo scorre e i partiti inabissati non sanno come affrontare le scadenze che si avvicinano. Su tutto, prima di tutto, le elezioni amministrative forse in primavera, preludio di quelle politiche cui nessuno vuole pensare ma che sono tutt’altro che lontane.

04 GEN 2012

Pacchetto di Natale

Monti prova a legare i partiti al governo. Poche resistenze

Le sue sono mosse avvolgenti e coordinate con Giorgio Napolitano. Mario Monti vorrebbe impacchettare nel suo governo, con lo spago della politica, i Berlusconi, gli Alfano e i Bersani; già avrebbe voluto portarli al governo, i segretari, ma adesso il professore ha capito che gli equilibri stanno cambiando e che il timore di estinguersi, di non sopravvivere all’esperienza tecnocratica, sia nel Pd sia nel Pdl, sempre più sopravanza la paura e l’imbarazzo della collaborazione.

22 DIC 2011
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