Si fa ma non si dice Così la maggioranza tripartita prepara il suo “golpe” Si fa, ma non si dice. Ci si incontra, ma si smentisce. Tutto avviene nei corridoi laterali della Camera e se c’è un angolo buio ecco che in fondo in fondo, nascosti e circospetti, si ritrovano Fabrizio Cicchitto, Dario Franceschini e Pier Ferdinando Casini. Il Palazzo è in movimento, Pd, Pdl e Udc parlottano sottovoce, la politica si è rimessa in moto, eppure sono soltanto ombre, manovre furtive, nulla di ciò che avviene in queste ore in Parlamento – e a Palazzo Chigi – ha la chiarezza della superficie. 08 DIC 2011
L’asso di Maroni Tra profezia e realismo politico. E’ grazie a Mario Monti che Umberto Bossi e Roberto Maroni sembrano tornati oggi una cosa sola, complementari come un tempo, due volti dello stesso dittico. Il leader malato oracoleggia (“difficilmente l’euro resterà in piedi”), fiuta la politica che forse non riesce più a mordere, agita il carisma che è distillato simbolico e fisicità: il celodurismo, la mimica profetica (“l’Italia ha perso la guerra economica ma l’Europa sa che la Padania starà con i tedeschi”). Leggi Quel demonio del Cav. agita ancora il sonno dei sinceramente democratici di Stefano Di Michele 07 DIC 2011
Il Celeste sbiadito C’è e non c’è. Il gioco di specchi è impressionante: il puro che allude all’impurità, il vincente imprigionato (e invecchiato) nella sua stessa vittoria. In Roberto Formigoni forza e debolezza coincidono, sono una cosa sola, ed è un paradosso unico della politica italiana: la Lombardia e Comunione e liberazione, ovvero l’enorme potere settentrionale che non può farsi romano, dunque meridionale, e la straordinaria macchina da voti (e denari) che da propellente si trasforma in recinto. 04 DIC 2011
Il credito del designato E’ l’uomo più accreditato d’Italia. E’ accreditato da Giorgio Napolitano, che gli firmò il lodo e che da vecchio comunista capisce il giovane democristiano meglio di quanto non capisse – e si capisse con – l’allegra gaglioffaggine di Silvio Berlusconi. E’ accreditato da Pier Luigi Bersani, che affetta rispetto perché lo considera la controparte affidabile, quello serio, un altro segretario, un pari con il quale si può negoziare e condividere il peso e i rischi della cura Monti, pur senza troppo accorciare le distanze. 01 DIC 2011
L’importante è muoversi. Parla Andrea Augello Il futuro remoto del Pdl tra Molotov e “Fatherland” “Un’alleanza innaturale con il Pd e un rapporto obbligato con il governo Monti. Questo è il campo da gioco in cui si muove il Pdl, e non è detto che sia un male. L’unica cosa da evitare è la paralisi, lo stare fermi, il farsi trascinare. Questa fase noi la dobbiamo guidare e ripoliticizzare, tenendo presente che i guai dell’Italia non li risolveranno né la reintroduzione dell’Ici né la patrimoniale, perché il problema è anche europeo: che facciamo con la Bce?”. 27 NOV 2011
Il Pdl sulla via dell’umiltà Sono sospesi i fasti di un tempo, il Pdl non si riunisce più a Via del Plebiscito 102, domicilio di Silvio Berlusconi. L’ex presidente del Consiglio preferisce lo stadio Meazza (“Non conto più niente”, ha detto a un tifoso del Milan che gli chiedeva di non alzare le tasse) e sembra aver eletto a proprio nuovo palcoscenico il tribunale di Milano. Così ieri, in effetti, il Cav. è passato da Roma, ha riguadagnato, sì, le stanze di Palazzo Grazioli, ma è la politica del centrodestra a non passare più (non come una volta, almeno) da casa sua. 25 NOV 2011
Il Pdl a briglie sciolte Nel dubbio, lo hanno convinto a non intervenire in Aula. Cosa pensa davvero Berlusconi? Cosa vuole fare davvero Berlusconi? Se lo chiedevano giovedì, alla Camera, anche Maurizio Lupi, Fabrizio Cicchitto e Raffaele Fitto. Il vicepresidente della Camera, Lupi, sventolava sotto gli occhi dei colleghi i lanci di agenzia con i quali “il Capo” spiegava di essere stato costretto alle dimissioni dal Quirinale. “Ma le ha dette davvero queste cose?”; “Non lo so, ma se fa così rischia di fare saltare tutto”. 19 NOV 2011
Niente giardinetti, il Cav. torna nella mischia e crea scompiglio “Bisogna cambiare in fretta i trattati europei, c’è un virus che ha colpito la nostra moneta. Ne ho parlato con Sarkozy”. Silvio Berlusconi porta scompiglio, nel suo partito e in Europa. Lo hanno chiamato in tanti per chiedergli di smentire, e lui, alle 14 e 42, detta una nota alle agenzie per confermare che i gruppi del Pdl di Camera e Senato “voteranno la fiducia al governo Monti”. 18 NOV 2011
Tutto banche e Casini il nuovo governo del Preside (chiesa scontenta) Il Pdl non è contento, al di là delle dichiarazioni pubbliche di sostegno al governo di Mario Monti. Il “cencellismo” ha trionfato a sinistra – dicono nel partito di Silvio Berlusconi – ha trionfato nel Terzo polo (cui vengono attribuiti i ministeri degli Esteri, dell’Istruzione e dell’Interno), nel Pd (il ministro della Sanità è una cosa sola con Rosy Bindi) e un po’ (ma meno di quanto sperassero) nell’area culturale cattolico-vaticana. 17 NOV 2011
Verso gruppi autonomi, nel Pdl caos e un’opa dissimulata postberlusconiana Tutto si decompone, non solo nel polo di centrodestra che Roberto Maroni ha archiaviato ieri (“l’alleanza è rotta”), ma anche nel Pdl. Saverio Romano e Daniela Santanchè preparano un gruppo parlamentare autonomo, all’opposizione del governo tecnico che Mario Monti dovrebbe formalizzare oggi al Quirinale. La chiamano “rivolta democratica”, è una reazione al misto di ambizione e dissoluzione che sta investendo in queste ore il Pdl. Leggi “Tutto rischia di diventare tedesco e francese”. La Lega si ribella e dice “no” 16 NOV 2011