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Dietro il silenzio

Pazza idea berlusconiana: aspettare dicembre e poi ricandidare Monti

Domenica scorsa a Cernobbio, nel corso di un incontro a porte chiuse del Forum Ambrosetti, chiacchierando con alcuni amici, tra cui un dirigente del Pdl, Mario Monti ha manifestato un po’ di fastidio nei confronti di quei suoi ministri che il giorno precedente avevano sfilato, chi in prima fila, chi sul palco, al congresso dell’Udc a Chianciano: Corrado Passera, Andrea Riccardi, Filippo Patroni Griffi, Lorenzo Ornaghi, Michel Martone. “Demi-monde”. Il presidente del Consiglio non solo respinge, nelle dichiarazioni pubbliche, l’idea di una sua candidatura (è pur sempre una riserva della presidenza della Repubblica).

12 SET 2012

Succede a Montecitorio

Il Cav. vuole riprendersi la maggioranza per imporre l’agenda Monti

L’operazione è sotto copertura ed è vietato parlarne, ma alla Camera il Pdl si prepara a recuperare i numeri della vecchia maggioranza. Al partito di Silvio Berlusconi e alla Lega basterebbero altri sei deputati per dare corpo a una manovra deterrente rivolta contro il Partito democratico: per il centrodestra recuperare la maggioranza significa conquistare anche capacità negoziale, significa – pensano a via dell’Umiltà – “poter costringere il Pd a trattare sul serio sulla riforma elettorale”.

11 SET 2012

In nome del buonsenso, ragionevoli

Non si direbbe, ma fanno parte dello stesso partito rappresentato nelle due colonne qui sopra, il Pdl. Se quella sopra è la destra “dura”, questa è invece la destra che si definisce “responsabile”, “riformista” o in alternativa semplicemente “del buonsenso”, a seconda dei punti di vista. “La verità è che il più leale difensore dell’agenda Monti oggi è Silvio Berlusconi. Il Cavaliere dovrà raccogliere i voti per continuare con le riforme e con il taglio della spesa che questo governo ha cominciato”, dice Mariastella Gelmini, ex ministro dell’Istruzione.

15 AGO 2012

La vera anima della destra? Dura

La destra “dura” (che però si autodefinisce “consapevole” o in alternativa “pragmatica”) fa capire che all’euro preferirebbe la lira e dice pure che la grande coalizione sarebbe all’incirca una forma di dittatura dei professori. “Sarebbe il colpo di stato degli ottimati che piacciano a Scalfari, a De Benedetti e a Napolitano”, dice  Daniela Santanchè. Che aggiunge: “E poi perché ottimati? Non sono mica migliori di noi. Sono un fallimento totale, questi qui". Leggi In nome del buonesenso, ragionevoli di Salvatore Merlo - Leggi   Tutti sgomitano nel patto di sindacato (che non c’è) del Pdl

15 AGO 2012

“Il crocevia delle antimafie”

Rosario Crocetta, poeta sì ma con lombardiano senso del potere siculo

Quando fu nominato assessore alla Cultura del comune di Gela, provincia di Caltanissetta, immenso dormitorio fabbricato all’ombra dell’Enichem, per prima cosa si fece stampare un foglio di carta A3 e lo appiccicò con lo scotch alla porta del suo ufficio: “Qui non si accettano raccomandazioni”. Rosario Crocetta, da ragazzino, era il protagonista assoluto delle recite scolastiche e dicono che il gusto per la teatralità lo abbia affinato lì, al collegio dei salesiani.

11 AGO 2012

La catastrofe che c’è e non c’è

L’estate della pace politica italiana letta alla luce dello scontro che si prepara

L’Economist è arrivato a ipotizzare la fine dell’Europa per come la conosciamo. Nella copertina che vedete riprodotta qui a fianco è raffigurata Angela Merkel mentre manda a memoria un terribile manuale delle istruzioni: “How to break up the euro”, come rompere l’euro. Anche in Italia, sotto la tovaglia di buon senso europeista che i partiti hanno disteso sul tavolo della politica, qualcosa si agita nell’ombra; ma all’italiana,  nessuno a Roma sta leggendo infatti manuali su come si sfascia ordinatamente l’Europa e su come si fa saltare l’agenda Monti per il 2013.

10 AGO 2012

Lunga intervista con il ministro della Giustizia

Severino contro il partito degli sfascisti

Paola Severino aggrotta la fronte, si fa ripetere la domanda un paio di volte, poi ci riflette, prende un altro sorso di tè, e, mentre il cronista osserva il ritratto di Giorgio Napolitano che domina alle spalle della scrivania che forse fu di Palmiro Togliatti, il ministro risponde: “Io non ho avuto la percezione che le polemiche, anche molto aspre, intorno al Quirinale e alle intercettazioni della procura di Palermo fossero un attacco rivolto contro il governo tecnico”.

04 AGO 2012

Il minianticipo

L’imbroglio siciliano, le date volanti e altri giochini

E’ ancora presto per gli annunci, ma tutto precipita rapidamente, e da Palermo a Roma Pd e Udc non fanno che negoziare. Negli ambienti informati sulle mosse del Quirinale si dice che Giorgio Napolitano coltivi ancora l’idea di riuscire a centrare le elezioni anticipate, e gli annusamenti di queste ore tra Pd e Udc in realtà, nella confusione, giocano a favore di questa opzione. In Sicilia si vota a ottobre, e Pier Ferdinando Casini e Pier Luigi Bersani sono già alleati a Palermo (per l’annuncio ufficiale manca poco).

02 AGO 2012

Spread e politica, D’Alema attacca

Le forze della reazione si sono scatenate, la riforma della legge elettorale è a un passo e chi la teme – e teme le urne anticipate – ora viene fuori allo scoperto forte dello spread sopra quota 530 punti che diventa una leva per scardinare il fragile meccanismo messo in moto al Quirinale. Mario Monti oggi riceve i leader di Pdl e Pd (a l’Udc tocca domani). Il professore, che li sente al telefono quasi ogni giorno, tenterà forse un affondo diretto, usando – se gli riuscirà – Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini per stanare quel Pier Luigi Bersani di cui nell’Udc, per esempio, non si fidano fino in fondo.

25 LUG 2012

Cambio di passo della crisi: i fatti

La spinta è verso le elezioni anticipate e, al di là di quello che (non) accade in superficie, nei dedali sotterranei che collegano tra loro le segreterie di partito è tutto in movimento. La legge elettorale, apice di un accordo politico, è praticamente pronta, l’intenzione del vecchio (e mai veramente morto) ABC è quella di arrivare al voto sulla riforma entro i primi di agosto. Il testo c’è già: per i partiti è una via d’uscita che lascia aperta ogni ipotesi sugli orizzonti futuri, ma che pure in tutta evidenza spiana la strada a un accordo di sistema per le elezioni anticipate e il prosieguo dell’agenda Monti (con o senza Mario Monti). Leggi Novembre, il voto sotto la pioggia di Giuliano Ferrara - Leggi Tecniche di voto, la trattativa

24 LUG 2012
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