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Spread per talk-show

Per quanto depressiva sia la manovra da Arsène Lupin che ci hanno fatto sotto gli occhi, sospensione con destrezza di democrazia; per quanto irritante sia avere più banchieri che flanelle al governo, e tacchi più bassi della bassa crescita che i tecnici ci apparecchiano. Per quanto essere diventati l’unica democrazia occidentale senza più classe politica provochi un senso di apnea. Di una cosa però, fin d’ora, siamo grati al consiglio di Facoltà dei civil servant e al suo magnifico rettore. Il primo ricasco liberatorio del loro illiberale insediamento è l’eutanasia dei talk-show.

20 NOV 2011

La Cei di Bagnasco si piega al ceto politico centrista e tecnocratico

La Conferenza episcopale si è imbarcata con il professore. Nessuno, in casa cattolica, ha finora provato seriamente a stimare il costo dell’operazione Monti, al rischio di farne la stampella nell’illusione di guidarla. Lo sforzo volontaristico di “far rientrare i cattolici in politica”, del nuovo impegno, rischia paradossalmente di infilare i cattolici nell’antipolitica. 

16 NOV 2011

Lo spread tra la rilevanza dei cattolici in politica e la loro corsa al centro

Ci fu il tempo della Dc, poi ci fu il tempo di una differente ma efficace strategia di rilevanza dei cattolici, quella ruiniana dello schierarsi sia di qua sia di là nel bipolarismo avendo come obiettivo principale la difesa dei fondamentali etici. Il sospetto che questo schema si stesse usurando, in parallelo all’usura del berlusconismo, è andato crescendo nel tempo fino a dare l’idea, in occasione del convegno di Todi, di essere pronto a tracimare in una “nuova stagione” politica: all’insegna, se non di un partito unico da tutti sempre escluso, di un nuovo spirito centrista.

10 NOV 2011

Re Lear in Padania

Tragedia di lampi e tuoni, finirà nel sangue. Un problema serio

Una tragedia di lampi e tuoni, ché i temporali in Valganna son più cattivi che nel regno di Scozia, con le streghe badanti che danzano attorno al vecchio re, insinuando dubbi sui traditori in agguato. Banquo Maroni e Banquo Tosi, e la dinastia in pericolo (ah, i figli… Renzo il Trota fischiato anche lui, sotto il Pirellone, e senza più nessun soldato che lo difenda). Un piccolo Macbeth padano, perché quando il re è malato e si scatenano le streghe, la lotta tra i prìncipi di un partito che non è solo un partito, ma è popolo e tribù.

20 OTT 2011

Bagnasco parla, i giornali scrivono il contrario. Grottesca mistificazione

Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, lunedì mattina a Todi ha detto alle associazioni cattoliche che non è in discussione la creazione di un nuovo partito cattolico e che il loro impegno “prepolitico” deve basarsi sull’“etica della vita che fonda l’etica sociale”, come ha scritto in prima pagina Avvenire. Sul governo attuale, ça va sans dire, nemmeno una parola. Guarda la puntata di Qui Radio Londra Sventato il progetto dei truffaldi, la Dc non tornerà - Leggi La dittatura della menzogna

19 OTT 2011

Ascolta il commento audio di Crippa e Amicone

Manipolare Bagnasco

Il presidente dei vescovi italiani, cardinale Angelo Bagnasco, al forum delle associazioni cattoliche a Todi, ha tenuto ieri un grande e forte discorso in cui ha sostanzialmente detto due cose: che la chiesa non ha intenzione di rifare una Dc, né piccola né grande, e che invece il grande impegno chiesto ai credenti è di battersi in modo incisivo su quella che, per riassumere, può essere chiamata la “questione antropologica”, che precede (e ricomprende) ogni questione “sociale”. Questo ha detto, e figurarsi se dei giornalisti specializzati in materia non sono in grado di capirlo. Leggi Cristo non è democristiano di Giuliano Ferrara - Leggi il discorso integrale - Ascolta il commento audio di Maurizio Crippa - Ascolta il commento audio di Luigi Amicone, direttore di Tempi Lettori del Foglio on line, cosa ne pensate? Dite la vostra su Hyde Park Corner , Twitter o Facebook

17 OTT 2011

Dalle camere da letto alle Camere da sciogliere, com’è ammosciato il Fatto

Che fine hanno fatto le tette, l’orgia del potere, il bunga bunga? Tutto il gran pavese da mattinale della buon costume con cui il Fatto ha messo alla striglia immorali e puttanieri, e provato a mettere sotto il tacco la sinistra intera, con l’estro di una pochade raccontata da Savonarola? Un giornale che ci piaceva, tutto un origliamento, e che dava la linea, dalle sue parti almeno. Ma adesso anche Ilda la Rossa dice che c’è troppe intercettazioni in giro, e dopo la fase eroica “le mutande degli altri” il Vernacoliere s’è ammosciato. Adesso aprono così.

05 OTT 2011

Il cortile dei gentili è aperto ma ben sorvegliato. Chi entra?

“Proclamare al Parlamento tedesco che, quando sono in gioco questioni di fondo, la fonte ultima del diritto non è lo stato, che esiste un diritto naturale che non è soltanto una pretesa dei cattolici (‘una dottrina cattolica piuttosto singolare’), dire ‘come possiamo distinguere tra il bene e il male, tra il vero diritto e il diritto solo apparente?’. Ecco, pensa quanto sarebbe importante questo coraggio intellettuale, questa libertà, anche nel nostro dibattito. Leggi I vescovi e le bisbocce di Giuliano Ferrara - Leggi Bagnasco chiede aria nuova, non fa sconti e pensa al poi

27 SET 2011

La scomunica della papessa

Leggere Kant la sera è questione di gusti, ma travestirsi da testa rotonda e far roteare lo spadone nel nome di Dio, è un po’ più grave. Ieri la papessa Barbara Spinelli ha firmato sulla Repubblica, l’organo dei cromwelliani armati, un articolo (“Lo strano silenzio della chiesa”) in cui apertis verbis chiede la scomunica da parte della chiesa di Silvio Berlusconi, acciocché – come ai tempi di Gregorio VII e Matilde di Canossa – la messa al bando ecclesiale produca, in automatico, la decadenza dalla carica temporale. Leggi Monna Barbara vuole il Papa Re come nel Medioevo. Brava di Camillo Langone - Leggi Ma la chiesa cattolica non è fatta per le persone per bene di Edoardo Rialti

22 SET 2011

Berlusconi fa meglio a mollare

Chiaro che se mollare è la ley de fuga ben nota ai vecchi lettori di Tex, una porta fintamente aperta e poi una sventagliata nella schiena, allora no. Berlusconi ha i voti e il mandato, può resistere altri diciotto mesi. La sua Stalingrado, o la sua sacca del Don: in ogni caso, un massacro per tutti. Ma se esiste una via d’uscita più sicura da Palazzo Chigi, fosse pure una porta di servizio? Accerchiato, è accerchiato. Non è ancora il re in stallo sulla scacchiera, ma certo è sulla casella scivolosa di un complicato gioco dell’oca, con in mano dei dadi truccati.

17 SET 2011
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