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Il venerdì della collera

Cronaca di un giorno di dittatura globale della minoranza ultraislamista

Il primo venerdì della preghiera  dopo l’assalto pianificato al consolato americano di Bengasi si è trasformato, come annunciato, nel venerdì della collera. Dall’Egitto allo Yemen, dal Sudan alla Giordania, dalla Tunisia all’Iraq, dal Bangladesh alla Malesia, fino al Pakistan e all’India, le violenze sono divampate al termine delle funzioni mattutine nelle moschee. Una frangia minoritaria ma violentissima interna al mondo musulmano ribolle e protesta contro il film che irride Maometto. L’obiettivo da colpire è l’America, attraverso le sue sedi diplomatiche sparse nel mondo. Leggi Oltre all’ambasciatore, gli islamisti vogliono uccidere la libertà d’espressione di Giulio Meotti

14 SET 2012

Assalti e disordini alle ambasciate Usa di Egitto e Yemen

L'ambasciata americana a Sana'a, in Yemen, è stata assaltata questa mattina da una folla di almeno quattromila persone, secondo quanto riporta l'emittente britannica Sky News. La folla sarebbe riuscita a entrare nel cortile della sede diplomatica, rimuovendone l'insegna ufficiale e dando alle fiamme la bandiera degli Stati Uniti. La polizia locale ha tentato di disperdere i manifestanti, senza successo. Diversi sarebbero i feriti. Leggi I droni americani battono di nuovo il cielo di Bengasi - Leggi Il Papa va in Libano, ma dalla Siria alla Libia cova l’incendio religioso - Leggi Le guerre di Obama tutte armi e poca faccia finiscono nell’urna elettorale

13 SET 2012

Al voto olandese un fisico nucleare sogna di salvare l’Europa

Diederik Samsom, leader del Partito laburista, è l’astro nascente della politica olandese, l’uomo che potrebbe salvare l’Europa insieme al primo ministro uscente, Mark Rutte. Mercoledì prossimo i Paesi Bassi andranno alle urne per eleggere il nuovo Parlamento dopo la caduta del governo liberale avvenuta lo scorso aprile in seguito al fallimento di un estenuante negoziato con l’estrema destra di Geert Wilders sulle misure di austerità necessarie a ridurre il deficit pubblico.

11 SET 2012

Il mistero di Xi Jinping, sparito da giorni

Guerra tra bande a Pechino

Le procedure per la selezione dei 2.270 delegati che parteciperanno al 18esimo  Congresso del Partito comunista cinese, l’appuntamento in cui le principali cariche della seconda economia del pianeta saranno sostituite attraverso un procedimento complicatissimo e segretissimo, si sono concluse. Tra loro c’è di tutto, dai braccianti ai minatori, dagli autisti di autobus agli operai. Perfino la medaglia d’oro nei 200 metri farfalla alle Olimpiadi di Londra, la nuotatrice Jiao Liuyang, parteciperà alla grande adunanza che chiuderà l’era decennale del binomio Hu Jintao-Wen Jiabao.

11 SET 2012

Latinos a Charlotte

C’era grande attesa, tra le bancarelle e gli stand enogastronomici di Charlotte, per l’appuntamento del keynote speech tenuto ieri sera da Julian Castro, giovane sindaco di San Antonio, Texas, astro nascente del partito. Non è un caso che i vertici democratici abbiano scelto proprio lui, un ispanico, per aprire la convention che certificherà la candidatura di Barack Obama a un secondo mandato alla Casa Bianca. Gli strateghi di Chicago sono convinti che il voto latino deciderà le elezioni, più di quanto sia avvenuto quattro anni fa con quello nero. I latinos sono più di 50 milioni, rappresentano il 17 per cento della popolazione americana.

05 SET 2012

L’urlo di Chen terrorizza anche gli isolani giapponesi

E’ bastato che all’alba di domenica scorsa una decina di parlamentari ultranazionalisti giapponesi armati di bandiera del Sol levante sbarcasse sull’isola di Uotsori, minuscolo scoglio dell’arcipelago delle Senkaku (per i cinesi Diaoyu) nel mar Cinese orientale, per far scoppiare in tutta la Cina manifestazioni di stampo nazionalista come non si vedevano da anni, probabilmente dall’era della Rivoluzione culturale di Mao. Da tempo Pechino aveva messo gli occhi sulle Senkaku, ma le priorità erano sempre altre: Tibet, la repressione degli uiguri, Taiwan.

21 AGO 2012

Trappole mediorientali

Nella guerra diplomatica sulla Siria brilla l’eterna lotta fra arabi e iraniani

La Siria è stata ufficialmente sospesa dall’Organizzazione per la cooperazione islamica, l’Oci. La decisione – su cinquantasette membri ha votato contro solamente l’Iran, che tramite il ministro degli Esteri, Ali Akbar Salehi, ha definito il provvedimento “ingiusto e iniquo” – si è resa “necessaria per fermare immediatamente gli atti di violenza in quel paese”, si legge nel comunicato finale del vertice nella città santa della Mecca, in Arabia Saudita. Leggi Tutte le tappe della guerra civile in Siria

17 AGO 2012

Il “bienvenue” del Mississippi ai francesi in fuga dalle tasse

Bienvenue, mes amis!, scrive su Foreign Policy l’ex governatore del Mississippi, il repubblicano Haley Barbour, ai miliardari francesi in procinto di scappare dalla morsa fiscale che sta preparando il presidente François Hollande. La vicenda è nota: il nuovo inquilino dell’Eliseo vuole tassare al 75 per cento i redditi superiori al milione di euro annui, “senza dimenticare che i contribuenti che guadagnano meno di 100 mila dollari l’anno sarebbero già stati tassati nel frattempo al 48 per cento”.

12 AGO 2012

Attentato a Damasco, uccisi il ministro della Difesa e il ministro dell'Interno

Un attentato suicida a Damasco contro il palazzo della Sicurezza nazionale ha provocato la morte del ministro dell’Interno, Mohammed al Shaar, della Difesa, il generale Dawoud Rajha e del cognato di Assad, il viceministro della Difesa Assef Shawkat. L’attacco è avvenuto mentre era in corso un vertice degli apparati di sicurezza del regime. Incerta la sorte del capo dei servizi segreti, Hisham Bekhtyar, che sarebbe stato trasportato in “gravi condizioni” all’ospedale Shami. L’attentato è stato rivendicato dal Libero esercito siriano, milizia che da più di un anno combatte contro il regime di Bashar el Assad. Leggi Addii a Damasco di Daniele Raineri

18 LUG 2012

Per i liberal John Roberts era un giudice-mostro. Poi lui ha scelto il compromesso, e il più nervoso è Scalia

Quando tutti gli occhi erano puntati sul giudice associato Anthony Kennedy (conservatore moderato dato per incerto fino all’ultimo), la sorpresa è arrivata dal Chief Justice, il capo della Corte suprema degli Stati Uniti. E’ stato infatti John Glover Roberts jr., cinquantasettenne giudice di Buffalo, a indossare i panni dello swing justice, schierandosi con l’ala liberal della Corte per la costituzionalità dell’Affordable Care Act (universalmente nota come Obamacare) e mandando su tutte le furie i due pesi massimi dell’ala conservatrice, Clarence Thomas e, soprattutto, Antonin Scalia.

29 GIU 2012
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