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Processino a Grillo

L’aveva detto Enrico Sassoon, ex socio di Gianroberto Casaleggio, spin doctor di Beppe Grillo, con una lettera al Corriere della Sera, due mesi fa: la rete può essere “luogo democratico per eccellenza”, ma anche “arena di violenza incontenibile, diffamazione incontrastabile, vera e propria delinquenza mediatica”. Sassoon era stanco di essere associato, sui blog, ai cosiddetti “poteri forti”, e di veder comparire il suo cognome (ebraico) nei commenti on line, come epicentro di fantomatici complotti “pluto-giudaico-massonici”. Leggi La setta di Grillo raccontata dagli adepti sedotti e traditi di Marianna Rizzini - Leggi Lotta di genere in casa Grillo (per le nozze con Di Pietro rivolgersi al Cepu) di Marianna Rizzini

13 NOV 2012

Aria di golpe

Grillo stuzzica il Quirinale, i suoi litigano a Ponte Milvio

Beppe Grillo dice “golpe” (non gli piace il cambiamento della legge elettorale che si profila all’orizzonte, con tetto per il premio di maggioranza al 42,5 per cento), chiama in causa la Ue (“forse ci darà una multa per divieto di sosta a Montecitorio”) e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (“non ci dorme la notte”). Dice “c’è del marcio a Bruxelles”, e su questo, almeno, ricompatta i seguaci, in questi giorni in subbuglio. Perché per loro, i seguaci, è come svegliarsi la mattina e trovare la casa col soffitto sotto ai piedi e il pavimento sopra la testa.

10 NOV 2012

La prepotenza degli uguali

La setta di Grillo raccontata dagli adepti sedotti e traditi

In principio era l’utopia-profezia di Gianroberto Casaleggio, spin doctor di Beppe Grillo, esperto di e-commerce e autore di due video apocalittici e catartici, intitolati “Gaia” e “Prometheus”: democrazia diretta, niente deleghe, nuova guerra mondiale che spazza via tutto, avatar che vivono nella rete al posto nostro, voto senza volto, reale e virtuale confusi, clic parossistico, macchina del tempo che diventa possibile, battaglia di Waterloo combattuta su “Second Life”, informazione diffusa, sincretismo mistico-ecologico, governo mondiale dei signori nessuno, potere parcellizzato (e senza controllo) dopo la distruzione di tutto, Colosseo compreso. Pareva già vagamente roba da setta, ma solo in teoria.

08 NOV 2012

Lotta di genere in casa Grillo (per le nozze con Di Pietro rivolgersi al Cepu)

Beppe Grillo ieri si occupava di tutt’altro, e cioè del misterioso “furto” di “logo” al Salone del Gusto di Torino (“hanno avvistato una fantomatica ‘lista grillo cinque stelle’”, scriveva sul blog, “… attiravano le persone con vino e cibarie propinando loro questa lista da firmare e validare”, aggiungeva, invitando i gourmet simpatizzanti a “tenere gli occhi aperti”, ché la gola non può ottundere la vigilanza).

02 NOV 2012

Perché quelle di Vendola non sono soltanto lacrime di gioia giudiziaria

Sulle montagne russe di Nichi Vendola (un giorno il flop elettorale in Sicilia, due giorni dopo l’assoluzione a Bari: nessun abuso d’ufficio, il fatto non sussiste) anche le lacrime di Nichi Vendola, versate fuori dal tribunale in mezzo a un’apoteosi di parole di grave sollievo – “calici amari”, “innocenza del cuore”, vita da “persona perbene”, “barricate”, vittoria sui “ceti politici verminosi” – non sono lacrime da un solo giro.

01 NOV 2012

Sopravviverà l’Eroe ai suoi quattrini?

All’Antonio Di Pietro sotto inchiesta a “Report” per l’uso del finanziamento pubblico non basta, per sopravvivere al deflagrare di un “caso” che porta il suo nome, la riproposizione sul suo sito di una vecchia lettera a Vittorio Feltri su simile argomento (sotto il titolo di “calunnie, solo calunnie”) e un post (titolo “carta canta”) in cui annuncia la pubblicazione “delle sentenze di condanna” dei suoi “diffamatori”. Leggi “Ho famiglia” è la bandiera dell’Idv di Guido Vitiello

30 OTT 2012

Il Briatore tv sdogana in società il Briatore da Billionaire (e da lista)

Succedeva questo, prima, con Flavio Briatore, imprenditore noto per la Formula Uno ma anche per le babbucce, le barche, i locali, i cuscini, le vacanze (anche altrui, nel suo resort in Kenya), le fidanzate, la ricchezza mai nascosta e gli inghippi nautico-fiscali: succedeva che, a nominarlo, l’interlocutore quasi sempre rideva o si sdegnava, come a sottolineare la differenza ontologica (lui cafone, io no; lui pacchiano, io no; lui ignorante, io colto).

16 OTT 2012

Te ne vai o no?

Inchiestina sul “bel gesto”, dal Cav. a tre quarti del Pd

Sono giorni di gloria per il bel gesto evocato, negato, vivamente consigliato: farsi da parte, farlo prima che qualcuno ti dica “vattene”, farlo prima che se lo intesti Matteo Renzi (se vinco le primarie del Pd, Massimo D’Alema è fuori dal Parlamento, ripete allo sfinimento il sindaco di Firenze), fare una cosa alla Giuliano Amato (che nel 2008, alla vigilia delle elezioni, disse cari ragazzi non mi ricandido, metteteci una donna, io lascio il Parlamento), farla mentre a destra ci si interroga su Angelino Alfano che annuncia: “Silvio Berlusconi è pronto a non ricandidarsi per unire il centrodestra”. Leggi Berlusconi conferma il passo indietro: "Unire tutti i moderati, anche con Monti"

09 OTT 2012

Il programma di Renzi e la regia di Gori

L’importanza di chiamarsi guru, per Giorgio Gori, si risolve in uno sbuffo di (cortese) insofferenza. Giorgio Gori dice sempre di non essere il guru di Matteo Renzi, anche se in molti continuano a pensarlo, e dice che è una favola, Renzi è Renzi e Gori è Gori. Guru o non guru, pare davvero una realtà rovesciata: Gori che ha una faccia mediaticamente più efficace di quella di Renzi (nonostante i grandi sforzi di Renzi, e magari anche di Gori, per far dismettere a Renzi l’aria da boy scout trafelato). Leggi Chi scende in camper di Claudio Cerasa - Leggi Matteo Renzi, il ragazzo che imita il Cav di Giuliano Ferrara

08 OTT 2012

Il tweet oracolare di Saviano dal giardino per divinità televisive scadute

In principio fu il tweet: “Ecco, ci siamo. Stasera torno in televisione, cercando di portare in tv la parola in tutte le sue declinazioni possibili”. In principio fu Roberto Saviano che pareva farsi logos in rete – “declinare parole”, tutta roba in verità lontana dal parlare come mangi e dal dire cose normali e persino dal prendersi molto sul serio alla maniera di Gianrico Carofiglio, il giudice-scrittore preso da ira funesta contro Vittorio Ostuni che lo stronca.

04 OTT 2012
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