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Grillo a Trento sogna un vaffa che vada “Oltre”. Basta dimenticare Roma

Che abbiano “dato buca” oppure no, non si sono fatti vedere a Roma neanche stavolta, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in quel pomeriggio di mercoledì in cui erano più o meno attesi da una parte dei loro eletti, gli stessi eletti che poi hanno fatto capire di avere, di nuovo, altro di meglio da fare (“preferiamo più avanti”, hanno detto, versione gentile della frase di una settimana fa, il “no” all’ennesima “gita in agriturismo”). Non fa più sorpresa neanche la sorpresa, nel mondo esasperato in cui si girano e rigirano gli eletti a Cinque stelle.

25 OTT 2013

Le avventure del populismo urbano

“Ignazio Marino flop”; “Ignazio Marino svegliati”, dicono a Roma, con varie gradazioni, i partiti amici e nemici del sindaco, i passanti e i giornali (non solo il Messaggero, avverso fin dall’inizio, ma anche, in modo meno tranchant, il Corriere della Sera e Repubblica). Marino a Roma c’è arrivato sull’onda del “daje”, slogan di lancio del suo programma di populismo urbano e spegnimento luci (lo fa in comune quando esce dalle stanze), con salari di sostegno agli stagisti (500 euro, diceva), buoni casa (700 euro, diceva), fondi per “la fragilità sociale” e biciclette a tappeto.

24 OTT 2013

Compensi, evasori e conduttori. I tecnici Rai alla pena del contrappasso

“C’è un dio segreto che all’ultimo momento salva sempre la Rai”, dicono in Rai quando qualcosa ne disturba l’equilibrio. “Ma stavolta il dio doveva essere già arrivato”, dice con riso amaro un osservatore interno (né s’è visto, il dio, alla vigilia dell’incontro di oggi in commissione di Vigilanza, dove i vertici Rai incontreranno i loro “critici”). Ci sono stati anni più turbolenti (sotto Mauro Masi direttore generale e Paolo Garimberti presidente). Ci sono state polemiche più roboanti (vari casi Santoro, quando era in Rai). Leggi anche Buttafuoco Come e perché Rai1 ha messo la camomilla nelle trippe degli italiani

23 OTT 2013

Indagine su “cittadini” al di sotto di ogni aspettativa

Grillo, breve storia di un nonsenso

Buttare l’oro della cassaforte nel cassonetto, dare un calcio al mondo che avevi sotto i piedi: una cosa così. Chi sia l’oro e chi sia il mondo in questa storia non si sa, dipende dai punti di vista, ma al momento non si può far altro che allargare le braccia e dire: mah. Mah di fronte all’incredibile e triste storia non “della cándida Eréndira e della sua nonna snaturata”, come diceva Gabriel García Márquez, ma di Beppe Grillo e della sua creatura, il Movimento cinque stelle. Un racconto epico-grandguignolesco (così pareva) trasformatosi in una cronaca a corrente alternata di uno spappolamento, di un reciproco sputare nel piatto e di un nonsense.

19 OTT 2013

Chebottechefa

Il sorriso felice di Brunetta, gendarme della tv pubblica

“Mi fa molto piacere che Beppe Grillo condivida le mie battaglie per la trasparenza in Rai, benvenuto”, scriveva ieri su Twitter il capogruppo pdl alla Camera, professore ed ex ministro Renato Brunetta, anche componente caterpillar della commissione di Vigilanza Rai – e quasi si poteva vedere, dietro ai caratteri da social network, il sorriso-ghigno di soddisfazione da Stregatto del solitamente mai pago “controllore” Brunetta, uno che da mesi ha scatenato, in Parlamento e presso l’Agcom, la cosiddetta campagna “Raiwatch”. L'editoriale Brunetta il terribile  

16 OTT 2013

Il dopo Grillo comincia sabato prossimo a Roma con i duri in piazza

Viene presentata come un percorso di guerra a tappe verso la “sollevazione” e l’“assedio”, la manifestazione nazionale contro “austerità” e “precariato” – queste le parole d’ordine – che sabato 19 ottobre vedrà confluire e sfilare a Roma, da piazza San Giovanni a Porta Pia, i No Tav, i no Muos, i centri sociali, gli studenti (non tutti), i comitati per la casa, per il reddito, per i diritti di migranti, i nemici del carobolletta e gli esodati – più cittadini sciolti con la maschera di Anonymous, arrabbiati con “i poteri forti” dell’economia; più grillini sciolti che, in attesa di vedere Beppe Grillo a Roma, vogliono partecipare al corteo, come scrivono in molti sui social network, ma “senza bandiere.

15 OTT 2013

Cinque stelle in barca

Il Dr. Gribbels scomunica i suoi manipoli boldriniani

Beppe Grillo è sempre stato Beppe Grillo: uno che è contro lo ius soli, uno non proprio vendoliano in tema di immigrazione. Ma chissà che cosa hanno visto in Beppe Grillo i suoi eletti (e in molti casi elettori) scandalizzati dal Grillo di ieri, quello che non vuole l’abolizione del reato di immigrazione clandestina proprio nel momento in cui, dopo la tragedia di Lampedusa, i suoi eletti (con il governo) vogliono l’abolizione del reato di immigrazione clandestina (prima invece gli eletti concordavano o, nel caso dei terzomondisti alla Alessandro Di Battista, deputato del M5s, facevano gli gnorri, sperando, chissà, che Grillo cambiasse idea strada facendo). L'editoriale Immigrazione e demagogia

10 OTT 2013

Quarantenni Spa

Poi finalmente arrivano i cosiddetti giovani, di solito quaranta o cinquantenni, e che cosa fanno? I rivoluzionari? Non proprio. Gli audaci? Insomma. Gli innovatori? Neanche. I parricidi? Obtorto collo, e non quando poteva davvero costare la testa. Gli ideatori? Chissà. I portatori di una visione originale del mondo? Non al momento. “Antica sapienza democristiana”, titolano infatti i giornali davanti al tandem Enrico Letta-Angelino Alfano, e già l’idea della “antica sapienza” stride con il mito della gioventù salvifica che di solito circonda l’ascesa al potere del quaranta-cinquantenne.

06 OTT 2013

Mister penombra

L’ho saputo dai media”, ha detto Franco Bernabè, presidente Telecom apparentemente assalito dalla realtà dell’ascesa spagnola ai vertici della holding che controlla la baracca. La frase, pronunciata da uno che si professa seguace del generale cinese Sun Tzu, quello de “L’arte della guerra” (V secolo avanti Cristo) dice tutto e dice niente: l’ho saputo dai media, dunque voglio dirmi inconsapevole, ma in realtà sono consapevole e non voglio dirvelo, e anzi, non solo sono consapevole e sapevo tutto, ma in questo modo voglio mandarvi a dire che non è certo colpa mia, se ci troviamo in questa situazione, e anzi la colpa è degli altri e anche vostra, e adesso che siamo qui balliamo, anzi ballate – però dovevamo pensarci tutti prima e quindi la colpa è anche mia, in fondo.

29 SET 2013

In Sicilia ogni giorno ha il suo Crocetta. Inconcludente con o senza Pd

Il Pd non lo sostiene più, i suoi assessori targati Pd sono stati scomunicati dal Pd (se non vi dimettete siete fuori, è il concetto) e lui, Rosario Crocetta, governatore siciliano ed ex miracolo annunciato, un po’ si risente (“non sono il pupo di nessuno”, ha detto nel giorno dell’anatema del segretario locale pd Giuseppe Lupo) e un po’ drammatizza (“se c’è qualcuno che mi può domare è il popolo siciliano”). Doveva essere la rivoluzione incarnata, Crocetta, l’avamposto della svolta, il modello ultimo dell’avanguardia progressista, da esportare con grancassa politically correct.

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