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Gheddafi batte Fidel Castro 3-0

Così il “cane pazzo” ha portato il terrore in tutto il mondo

Dietro gli occhiali da sole vistosi, il burnus tradizionale indossato in tante occasioni da Muammar Gheddafi, che si dichiara discendente di Maometto e che Ronald Reagan chiamava “cane pazzo”, si cela un record quarantennale di odio, terrorismo e intolleranza. Il suo “zahf”, una sorta di trozkismo islamico, si è tradotto in decenni di jihad e oppressione. Leggi   Muammar Gheddafi, l’agitatore (quasi) pentito

11 GIU 2009

“Brucerò i libri israeliani”

Quando Farouk Hosni dice che “Israele non ha mai contribuito alla civilizzazione, in nessun’epoca, perché non ha mai fatto altro che appropriarsi del bene altrui”, non si ferma alle parole. Due anni fa, in qualità di ventennale ministro della Cultura egiziano, Hosni fece bandire un film israeliano premiato a Cannes, “The band’s visit”. Parlava di otto soldati egiziani che sbarcano all’aeroporto di Tel Aviv e dopo varie peripezie finiscono in uno sperduto villaggio nel deserto. Leggi L’appello francese contro il ministro dell’intolleranza. Prime adesioni italiane

07 GIU 2009

Obama al Cairo: mea culpa e naïveté

Nemmeno una parola sulla sharia e sulla discriminazione delle minoranze. Il presidente americano si è inginocchiato di fronte alle masse arabe

04 GIU 2009

Mr Obama, ascolti questi eroi

Sono nomi marchiati dall’accusa di sedizione, in arabo “fitna”. Sono storie capaci di penetrare il muro d’odio e di oppressione che regna nel mondo arabo. Il diritto alla vita, alla libertà d’espressione e alla dignità personale i dissidenti islamici se lo sono conquistato al prezzo dell’esilio, della tortura, dell’ostracismo, del pubblico ludibrio, dell’intolleranza totalitaria, spesso della vita.

03 GIU 2009

Un libro dell’erede di Barney

Mark Steyn ci racconta l’inquisizione islamica a un anno dalla sua gogna

Sul retro di copertina una foto dell’autore con il primo ministro canadese Stephen Harper. In esergo il motto del New Hampshire, coniato nel 1809 da un generale per celebrare la rivoluzione americana: “Vivi libero o muori”. Mark Steyn, che il New York Times ha definito “la penna più velenosa della destra”, va orgoglioso di quel motto. Un anno fa lo scrittore canadese Steyn, autore del best seller “America alone”, all’epoca numero uno delle classifiche nel proprio paese, finì sotto processo per “islamofobia”.

29 MAG 2009

Tulipani e turbanti/4 - La quinta e ultima puntata oggi in edicola

Dentro il bunker di Leiden

Il professor Ellian parla un inglese delicato, macchiato di malinconia orientale, non c’è traccia dell’asperità olandese. L’ufficio di Ellian non è lontano da dove insegnava anche Rudolph Cleveringa. Con l’occupazione tedesca, ai funzionari pubblici olandesi venne fatto compilare un modulo in cui dovevano dichiarare se erano “ariani” o “ebrei”.

21 MAG 2009

Tulipani e turbanti/3 - La quarta puntata oggi in edicola

Parla Wilders, l’uomo più odiato e più amato d’Olanda

Quando Geert Wilders si alza in piedi, con la testa riesce quasi a toccare il soffitto angusto dell’ufficio. Piccolissimo e senza finestre, si trova nel punto più alto del Parlamento olandese. Non è stato scelto a caso. "L’Olanda dopo la morte di Van Gogh non era preparata. Ho perso la mia libertà, da sei anni vivo 24 ore su 24 sotto la protezione della polizia, ovunque vada ci sono con me molti poliziotti, devo dare loro la mia agenda, privata e professionale, con largo anticipo".

19 MAG 2009

Tulipani e turbanti/2 - L'inchiesta di Giulio Meotti

Multiculturalismo pazzo

E’ stato un milionario di nome Chris Tummesen ad acquistare la casa di Pim Fortuyn perché rimanesse intatta. Con gli stemmi dei due leoni, la corona e le corna di cervo, i candelabri, il velluto rosso, i busti e gli innumerevoli ritratti. Si parla dell’ultima sigaretta di marijuana che Pim si sarebbe fumato la sera prima dell’omicidio. Leggi la prima puntata

17 MAG 2009

L'inchiesta di Giulio Meotti - La seconda puntata oggi in edicola

Europa multietnica

“Il fallimento del multiculturalismo è l’incontro fatale fra la perdita di Dio e la globalizzazione”, ci spiega Jos de Beus, filosofo della politica all’università di Amsterdam, laburista. Dati dell’ufficio centrale delle diocesi olandesi dicono che fra il 1973 e il 2002 oltre 240 chiese cattoliche sono state riconvertite in moschee, palestre o showroom. La chiesa protestante il Seminatore di Amsterdam oggi è la moschea Fatih.

14 MAG 2009

Sul Foglio in edicola

Europa multietnica - L'inchiesta di Giulio Meotti

Al numero 114 di Jan Hanzenstraat c’è il cuore della moderna schizofrenia olandese. E’ lì che si trova la moschea el Tawheed, “il Monoteismo”, una delle più popolari in città. Un luogo unico al mondo, che soltanto in Olanda potrebbe esistere.

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