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Elezioni sotto la neve, e un superministro economico subito

Il mio stato d’animo è quello dell’elegia, della malinconia e dell’amicizia. Vorrei scrivere una lettera a Berlusconi, al quale il mio cuore dà del lei ma la mia testa dà del tu da molti anni, e dirgli che magnifica opera è stata la sua, quanto è migliore il paese irriformabile che lascia dietro la scia della storia pubblica e intima del berlusconismo, e aggiungerei che ha vinto nonostante il cappio intorno al collo, nonostante il Financial Times, nonostante tutto.  Guarda le puntate di Qui Radio Londra Elezioni sotto la neve - E' finito un ciclo, ecco perché

06 NOV 2011

Fondamentali buoni, il resto merda

Siamo un paese solidissimo, ma ci siamo privati di un dettaglio: la guida politica. Berlusconi è in carica, ma è l’ombra di sé stesso. Nei suoi occhi e nel suo sorriso immortale si legge ormai la malinconia del capro espiatorio. Sono arrivati a dimostrare per tabulas che non controlla nemmeno il ministero dell’Economia, che non può decidere in proprio, che non può rilanciare contro il direttorio chiedendo una Banca centrale in grado di difendere l’Unione e la sua moneta, che deve presentarsi a mani vuote o con un accordo parlamentare presunto da monitorare a quattro mani, Commissione di Bruxelles e Fondo Monetario Internazionale. Leggi Elezioni! Contro i governi inciucioni s’avanza nel Pd un bel fronte bipolarista

05 NOV 2011

Le elezioni subito, naturalmente

Le elezioni subito, naturalmente. Oggi, 4 novembre, doveva essere il giorno della vittoria (e anche il giorno della verità). Misure economiche di secca e inaudita radicalità, un decreto legge di riforme liberali che stravolge la malattia cronica di economia e società italiana. Firmato Berlusconi. Garantito dai poteri sovranazionali europei. Necessario e urgente, i suoi specifici requisiti. Le opposizioni messe di fronte alle loro responsabilità. Basta fanghiglia. Basta retorica. Basta demagogia. Guarda la puntata di Qui Radio Londra Elezioni sotto la neve

04 NOV 2011

E' finito un ciclo. Ecco perché

04 NOV 2011

Le elezioni subito, naturalmente

Le elezioni subito, naturalmente. Domani, 4 novembre, doveva essere il giorno della vittoria (e anche il giorno della verità). Misure economiche di secca e inaudita radicalità, un decreto legge di riforme liberali che stravolge la malattia cronica di economia e società italiana. Firmato Berlusconi. Troppa grazia. Hanno fucilato il firmatario. Gli hanno impedito di decidere, di agire. Lo hanno paralizzato.

03 NOV 2011

Elezioni sotto la neve

03 NOV 2011

FUCILATE IL SOLDATO CAV.

Berlusconi aveva deciso il decreto-Europa, dopo incertezze superate in mattinata. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini ci aveva spiegato all’una del pomeriggio il dettaglio della decisioneriformatrice e liberalizzatrice, Berlusconi ce l’aveva confermata: no a un prelievo patrimoniale, sì a cambiamenti radicali del modo di essere dell’economia e della società italiana suggeriti dalla Bce ed accettati nella lettera del governo alla Ue.

02 NOV 2011

Emergenza-truffa

Napolitano è assediato. Non ha alcuna intenzione di fare un ribaltone. Anche il partito del ribaltone lo ha compreso. Gli offrono dunque adesso un governone di emergenza, caratterizzato dalla caduta di Berlusconi come guida, consenziente o no che sia, e da una bella imposta patrimoniale sulla casa, per poi riprendere a far debiti e concertazioni con sindacati e Confindustria. Leggi L'ULTIMATUM DI NAPOLITANO

02 NOV 2011

Montezemolo & C. e i due direttori

Due grandi direttori di giornale, l’uno in sonno l’altro in piena e fervente attività, manovrano per un governo di emergenza nazionale il cui unico scopo è quello di sbalzare di sella Berlusconi, giudicato (dobbiamo dirlo: con qualche solida ragione, a meno che non reagisca) inidoneo al perseguimento di qualunque possibile politica di risanamento e di crescita. Questi due direttori insigni, detto senza ironia, si chiamano Paolo Mieli ed Ezio Mauro. Fanno politica da quando avevano i calzoni corti. E hanno ai nostri occhi un solo difettuccio.

02 NOV 2011

Appello finale a Berlusconi: agisca subito, e non si arrenda

Un sms ti allunga la vita. Avevo appena finito di leggere questo testo di Giorgio Napolitano, serio e significativo e orgoglioso, quando mi raggiunge un sms di un vecchio amico e  collaboratore, poche parole in cui è riassunta alla grande la linea del Foglio e lo sbocco, l’unico possibile, della grande e oggi periclitante avventura di Berlusconi: “Io dico che il Cav. trionfa se fa la lettera della Bce per decreto. Lo spread e i Btp sono le ragioni dell’urgenza. Napolitano apprezzerebbe. E l’opposizione non potrebbe fare (troppo) casino. Poi va in tv e in Parlamento. Ecco il 1994 per decreto, ecco la frustata all’economia.

01 NOV 2011
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