Proposta: fiducia a Monti solo se dice di no a una Bce tedesca La grande menzogna è saltata. In modo drammatico, ora per ora. I numeri dicono che l’attribuzione di una crisi del debito italiano alla credibilità fragile del governo Berlusconi era una mascalzonata propagandistica di cui gli italiani potrebbero essere chiamati a breve a pagare il conto. Non era così. Il debito pubblico aggredito non è solo quello italiano, e il contagio riguarda tutti, è una malattia destinata a diventare cronica e poi rovinosa del sistema della moneta comune europea. 15 NOV 2011
Democrazia autoritaria d'alto stile L’Italia è ufficialmente un’espressione geografica, un paese in cui il problema del rendimento eccessivo dei titoli di stato, che non dipende da un debito insolvente ma dal “miserabile fallimento” del governo dell’euro (New York Times), si trasforma nella sospensione della democrazia politica. Invece di contrattaccare in Europa, formare un comitato parlamentare bipartisan di gestione degli affari correnti, e indire nuove elezioni per decidere il nostro destino, abbiamo intrapreso la solita danza delle lobby, distruggendo diciassette anni di maggioritario, di regole nuove, di potere democratico. 14 NOV 2011
Che cosa possiamo fare per i nostri lettori L’Italia è ufficialmente un’espressione geografica, un paese in cui il problema del rendimento eccessivo dei titoli di stato, che non dipende da un debito insolvente ma dal “miserabile fallimento” del governo dell’euro (New York Times), si trasforma nella sospensione della democrazia politica. Invece di contrattaccare in Europa, formare un comitato bipartisan di gestione degli affari correnti, e indire nuove elezioni per decidere il nostro destino, abbiamo intrapreso la solita danza delle lobby, distruggendo diciassette anni di maggioritario, di regole nuove, di potere democratico. 14 NOV 2011
In mano alle lobby finché le urne non ci separino Ieri è stato il giorno dei fuochi d’artificio perché se ne va il tiranno Berlusconi. L'altroieri alla Camera, mentre si approvavano a tempo di record le misure anticrisi, con la parte maggiore dell’opposizione che si sfilava da ogni responsabilità, il capogruppo del Partito democratico ha pronunciato un discorso di rara faziosità, proponendo la piattaforma sulla quale sarà elevata la gogna per tutta la parabola del cosiddetto berlusconismo. 14 NOV 2011
L’autogoverno che ci piace poco Diamo un’informativa di Salvatore Merl o, e altre ne daremo nelle prossime settimane e mesi, sulla “politica” italiana, termine che da domani sul Foglio sarà messo rigorosamente tra due virgolette. E’ abbastanza interessante sapere con quali trucchi il senatore professor Monti riuscirà a definire la composizione del suo ministero di tecnici al servizio di un governo del presidente, quale programma di riforme intenda realizzare, quanto equilibrio nelle scelte istituzionali saprà esercitare, a chi affiderà le sorti di poteri delegati importanti che dipendono dall’esecutivo, come gestirà problemini quali la malagiustizia o la politica estera succube di una provocatoria ondata di prepotenza franco-tedesca. 13 NOV 2011
Crisi europea, l’Italia al contrattacco Il New York Times di ieri sembrava il Foglio degli ultimi mesi. Un editoriale quasi tutto da controfirmare. C’è establishment e establishment. Non tutti i giornali sono di proprietà di BancaIntesa, come non tutte le banche danno dividendi ai soci, ciò che ha fatto BancaIntesa nel mezzo dell’uragano, fottendosene della ricapitalizzazione e dello spread. 11 NOV 2011
Giro di giostra, poi il voto La giornata politica di ieri si è aperta con un ineffabile titolo del sito web di Repubblica. Per Berlusconi il governo Monti è “ineluttabile”. Fine della partita. Tutti a casa. Nel nostro sito, via audio, abbiamo subito impartito una piccola lezioncina di analisi politica del berlusconismo: stanze affollate, pareti fumiganti, tutto è sempre possibile, opzioni aperte, ascoltare tutti. Guarda la puntata di Qui Radio Londra Lo spettacolo un po' indecente intorno a Monti 10 NOV 2011
Un governo tecno-burocratico? No, grazie Dopo di me il diluvio. Il diluvio elettorale. E’ normale che Berlusconi senta la pressione, che ha le sue ragioni, in favore di una soluzione intermedia tra le sue imminenti dimissioni e il voto. E’ psicologicamente, tatticamente normale che lasci correre voci bestiali e confuse su governi di emergenza, di larghe intese, di allargamento della maggioranza. Ma Berlusconi sa due cose, che sono inscritte nel suo dna di avventuroso uomo di stato e fondatore di un’Italia molto diversa dal passato. 10 NOV 2011