L’altro italiano a Washington La copertina di Time (Europa) toccò a Berlusconi, nel punto più critico della sua parabola, ed era irridente, sprezzante. A Monti, che gode di un evidente stato di grazia, è dedicata un’immagine apologetica da possibile salvatore dell’Europa. L’italiano come tipo ideale è repentinamente cambiato, e chiama una repentina rivisitazione di giudizio e pregiudizio. Ieri era un outsider allegro e uomo di business arrischiato e popolare, come si deve a un grande imprenditore della televisione, ma dannato dal conflitto di interessi e dalle abitudini private. 10 FEB 2012
Se a Obama piace Kagan Barack Obama ha letto un paio di settimane fa sul settimanale New Republic le anticipazioni del saggio di Robert Kagan contro il mito del declino americano e lo ha apprezzato come assicura Tom Donilon, il consigliere per la sicurezza nazionale 07 FEB 2012
Sergio e Beda Con “calmo e astratto rigore”, come scrive non senza una punta di ammirazione Sergio Romano nel libro contro la chiesa cattolica firmato con suo figlio Beda, Ratzinger muove i suoi argomenti, tradizionali e moderni, di fede e di ragione, contro gli idoli del pansessualismo e dell’ingegneria biologica. Dovrebbe essere il punto di partenza per domandarsi se abbia ragione o torto. Ne nascerebbe un saggio informato, come nonostante qualche imprecisione è quello dei Romano, però anche significativo. 06 FEB 2012
Problemi dei preti a convegno per discutere di pedofilia Oggi alla Gregoriana Charles Scicluna, autorevole prelato della Congregazione per la dottrina della fede, e Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera, animano un convegno internazionale di rilevante importanza per la chiesa ma non solo per la chiesa: il tema discusso è la pedofilia nel clero, con tutto il carico delle omissioni rispetto alla legge, delle regole omertose e delle reticenze verso le vittime e la società che sono abitualmente rimproverate alla chiesa cattolica, al suo clero basso e alto. 05 FEB 2012
Dopo l'happy ending L’intervista di Silvio Berlusconi al Financial Times è candida e aerea come un volo di colomba. L’astuzia serpentina del genio del male non si scorge nemmeno tra le righe. Si era proprio rotto di stare lì a fare la testa di Turco per il paese che lo odiava irrimediabilmente, l’imputato di scena per i fanatici in toga, e il pilastro di una coalizione di governo che non ha mai veramente quagliato. Per lui sembrerebbe un happy ending. Oltre tutto, qualche dubbio sul funzionamento del sistema succeduto con la “religione del maggioritario” alla Repubblica dei partiti l’aveva da sempre nutrito, e talvolta espettorato. 04 FEB 2012
Lusi e la riforma dei partiti Quando nacque il Pd lanciammo una proposta provocatoria: fate un partito leggero, all’americana, senza iscritti, gruppi dirigenti pletorici, giornali, altri oneri organizzativi territoriali e apparati vari. Fate un cartello elettorale a vocazione maggioritaria, che deve garantire procedure democratiche, le primarie, per mandare al governo o all’opposizione leadership forti. Saranno il capo dell’esecutivo o dell’opposizione, e a scendere i deputati e senatori della maggioranza o della minoranza, e poi i sindaci, i presidenti di regioni e province, gli assessori a esercitare il famoso primato della politica. Guarda la puntata di Qui Radio Londra La raccolta dei soldi, se trasparente, fa parte della politica 02 FEB 2012