La via d'uscita Ho raccolto e riproposto voci note su un imminente passo di Berlusconi per sottrarre il paese e se stesso a un’incertezza radicale, a un’agonia politica senza capo né coda. La dichiarazione di Gianni Letta sulle misure economiche che restano, secondo il principio di continuità amministrativa, anche quando il governo cambia, mi sembra molto più autorevole della mia, e molto indicativa di ciò di cui si discute. Ascolta il commento audio di Giuliano Ferrara Berlusconi sta per cedere il passo, ma il punto non è quello 07 NOV 2011
Elezioni sotto la neve, e un superministro economico subito Il mio stato d’animo è quello dell’elegia, della malinconia e dell’amicizia. Vorrei scrivere una lettera a Berlusconi, al quale il mio cuore dà del lei ma la mia testa dà del tu da molti anni, e dirgli che magnifica opera è stata la sua, quanto è migliore il paese irriformabile che lascia dietro la scia della storia pubblica e intima del berlusconismo, e aggiungerei che ha vinto nonostante il cappio intorno al collo, nonostante il Financial Times, nonostante tutto. Guarda le puntate di Qui Radio Londra Elezioni sotto la neve - E' finito un ciclo, ecco perché 06 NOV 2011
Fondamentali buoni, il resto merda Siamo un paese solidissimo, ma ci siamo privati di un dettaglio: la guida politica. Berlusconi è in carica, ma è l’ombra di sé stesso. Nei suoi occhi e nel suo sorriso immortale si legge ormai la malinconia del capro espiatorio. Sono arrivati a dimostrare per tabulas che non controlla nemmeno il ministero dell’Economia, che non può decidere in proprio, che non può rilanciare contro il direttorio chiedendo una Banca centrale in grado di difendere l’Unione e la sua moneta, che deve presentarsi a mani vuote o con un accordo parlamentare presunto da monitorare a quattro mani, Commissione di Bruxelles e Fondo Monetario Internazionale. Leggi Elezioni! Contro i governi inciucioni s’avanza nel Pd un bel fronte bipolarista 05 NOV 2011
Le elezioni subito, naturalmente Le elezioni subito, naturalmente. Oggi, 4 novembre, doveva essere il giorno della vittoria (e anche il giorno della verità). Misure economiche di secca e inaudita radicalità, un decreto legge di riforme liberali che stravolge la malattia cronica di economia e società italiana. Firmato Berlusconi. Garantito dai poteri sovranazionali europei. Necessario e urgente, i suoi specifici requisiti. Le opposizioni messe di fronte alle loro responsabilità. Basta fanghiglia. Basta retorica. Basta demagogia. Guarda la puntata di Qui Radio Londra Elezioni sotto la neve 04 NOV 2011
Le elezioni subito, naturalmente Le elezioni subito, naturalmente. Domani, 4 novembre, doveva essere il giorno della vittoria (e anche il giorno della verità). Misure economiche di secca e inaudita radicalità, un decreto legge di riforme liberali che stravolge la malattia cronica di economia e società italiana. Firmato Berlusconi. Troppa grazia. Hanno fucilato il firmatario. Gli hanno impedito di decidere, di agire. Lo hanno paralizzato. 03 NOV 2011
FUCILATE IL SOLDATO CAV. Berlusconi aveva deciso il decreto-Europa, dopo incertezze superate in mattinata. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini ci aveva spiegato all’una del pomeriggio il dettaglio della decisioneriformatrice e liberalizzatrice, Berlusconi ce l’aveva confermata: no a un prelievo patrimoniale, sì a cambiamenti radicali del modo di essere dell’economia e della società italiana suggeriti dalla Bce ed accettati nella lettera del governo alla Ue. 02 NOV 2011