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Monti-Fornero-Bce-Napolitano non tradiscono la Costituzione

Prima dello Statuto dei lavoratori (1970) la facoltà di licenziare per ragioni economiche c’era. La Costituzione era in vigore. La “giusta causa” fu una conquista sociale ratificata nel diritto, in un mondo economico radicalmente diverso da quello attuale, a frontiere chiuse.

22 MAR 2012

I danni aziendali per ragioni politiche

22 MAR 2012

Le parole per uccidere

Il presidente della Repubblica è un militante e dirigente comunista da quasi novant’anni in servizio. La battaglia sul mercato del lavoro se la sono intestata storicamente persone ammazzate come Biagi (cattolico democratico, prodiano) e D’Antona (comunista), e persone sotto scorta permanente come Pietro Ichino o Maurizio Sacconi, oltre che molti giuslavoristi ed economisti di sicura stima pubblica. Guarda la puntata di "Qui Radio Londra" E' tornata la canea classista

21 MAR 2012

E' tornata la canea classista

21 MAR 2012

Estremo tentativo di non rompere

Spiriti animali addomesticati

Nonostante gli allarmi ansiogeni della bella Italia consociativa e pigra, gli spiriti animali sono stati evocati, cavalcati e infine addomesticati. Addomesticati, ma non fino al punto di mandare in vacca una delle più radicali riforme di struttura, insieme a quella delle pensioni, che sono nella missione politica e ideologica (sì, ideologica) di questo governo tecnocratico, e che furono un generoso ma arruffato e sconfitto tentativo del secondo governo Berlusconi. Leggi Alla fine il grande verbalizzatore Monti fa una riforma tosta e di sostanza di Marco Valerio Lo Prete

21 MAR 2012

Il ciuffo di de Bortoli

Il terzista è un senza patria? Quando il mago Cerasa, nostro fogliante in fulmineo prestito alla Bignardi , ha domandato venerdì sera al direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli, se fosse potabile un suo voto al Pd nelle presenti circostanze, il direttore si è incartato. Sembrava che il mago gli avesse chiesto dove portava il suo ciuffo charmant, se a destra a sinistra o al centro. Invece la domanda era diretta, ma incontestabilmente passibile di un sì o di un no, e di specificazioni meno evasive.

20 MAR 2012

Se sull’articolo 18 vince la Fornero cambia qualcosa, se no, no

La mia impressione è che se sull’articolo 18 vince la Fornero, con il suo bagaglio di competenze, i suoi amici professori amici di un welfare liberalizzato e aperto, i suoi legami con l’establishment della Torino borghese, si fa qualche progresso. Se vincono la Camusso e la Marcegaglia, con il condizionamento decisivo di due apparati associativi conservatori, con la rispettabile ma opacizzata tradizione delle vecchie relazioni sindacali e della vecchia concertazione politica, non ci si muove di un passo.

18 MAR 2012

Twitter per l’Italia

Tutti per l’Italia no, ma Twitter per l’Italia sì. A noi sembra normale prendere atto, siamo realisti. Il precedente sistema è morfologicamente fallito. Morfologicamente? Sì, nel senso che non ha preso la forma di una coalizione capace di governare e di opposizioni capaci di promuovere alternative. Buone cose sono state fatte. Anche da Pomicino. Anche da Prodi e D’Alema. Figuriamoci da Berlusconi e Bossi e Maroni.

17 MAR 2012

I pm fatti a pezzi dal pg

Mi telefona Sofri e mi dice che ha bisogno di spazio perché vuole commentare come si deve la requisitoria del consigliere Iacoviello, sulla cui base è stata cassata per vizio di motivazione, con rinvio a un nuovo processo d’appello, la sentenza contro Marcello Dell’Utri per “concorso esterno in associazione mafiosa”. Grazie, baci, ciao. Poi leggo la sentenza e impazzisco. Guarda la puntata di Qui Radio Londra C'è un magistrato a Palermo che dice cose sconclusionate

14 MAR 2012

Chi ci protegge dai pm arroganti?

Vogliamo anche noi una “pratica a tutela”, come recita la dizione burocratico-disciplinare del Consiglio superiore della magistratura quando si tratti di fare scudo a un collega. Contro l’arroganza di certi pubblici ministeri e del loro apparato mediatico di riferimento. Ora pretendono, sugli stessi giornali che hanno cercato di coartare la Cassazione diffondendo pizzini diffamatori nei confronti dei giudici della V sezione penale incaricata di decidere sul caso Dell’Utri, di mettere sotto accusa un procuratore generale che ha censurato il procedimento d’accusa da loro istruito e il dibattimento e le sentenze di condanna che secondo lui non erano “al di là di ogni ragionevole dubbio”.

13 MAR 2012
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